Crimini stradali: “Non hanno resistito alla nostra denuncia…” Questa madre, in lutto per la perdita del figlio, è sotto pressione da parte dell’altra famiglia

Crimini stradali: “Non hanno resistito alla nostra denuncia…” Questa madre, in lutto per la perdita del figlio, è sotto pressione da parte dell’altra famiglia
Crimini stradali: “Non hanno resistito alla nostra denuncia…” Questa madre, in lutto per la perdita del figlio, è sotto pressione da parte dell’altra famiglia
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l’essenziale
Due famiglie che vivono a pochi chilometri l’una dall’altra, nell’est della Francia, sono divise dall’incidente automobilistico del luglio 2020 che costò la vita a Bertrand, appena 18enne. Antoine*, figlio della seconda famiglia, conducente del veicolo, è stato incarcerato per omicidio colposo.

Velocità eccessiva, telefono durante la guida, consumo di protossido di azoto – chiamato anche gas esilarante – l’incidente è inevitabile per Antoine*, questa sera di luglio 2020. Tornando a casa dalla festa, Bertrand è un passeggero e Antoine è alla guida, quando perde il Riassume il controllo del veicolo che termina la sua corsa contro un albero, schiacciato sotto l’urto Le Figaro.

Se l’autista ne esce illeso, non è così per il passeggero che muore nell’ambulanza. Aline, la madre di Bertrand, sporge denuncia per omicidio colposo. Da allora non solo ha dovuto continuare a vivere senza il figlio, ma sostiene anche di aver subito molestie da parte della famiglia dell’autista. “Antoine e la sua famiglia non hanno potuto sopportare che abbiamo presentato una denuncia e ci hanno fatto pagare”, si rammarica.

Pressioni, intimidazioni e minacce hanno spinto la madre a sporgere denuncia nel 2021. Sono seguite diverse denunce, tutte respinte.

“Comportamento di guida pericoloso”

Antoine, che ha ancora la patente, è oggetto di diverse condanne: nel 2021, quando guidava un veicolo non assicurato. Poi nel 2022, dopo un incidente stradale che aveva provocato feriti involontari l’anno precedente. È solo dopo un incidente sfiorato tra Antoine, Aline e Marc, il suo nuovo marito, che il caso prende una svolta legale. Il giovane è comparso per “aver messo in pericolo altri” ma nega ogni responsabilità. Poi finalmente arriva il processo per omicidio colposo: viene condannato a 3 anni di carcere, di cui 1 archiviato. Dopo aver visionato i video girati prima della tragedia, i giudici sottolineano che “l’incidente rientra in un comportamento di guida pericoloso improntato al gusto della velocità e alla messa in scena narcisistica, attraverso video che esaltano la sua guida incline agli incidenti”.

* I nomi sono stati cambiati

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