Grano: prezzi internazionali aumentano del 20%, il Marocco si prepara – Consonews

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Il Marocco sta adottando misure per anticipare le interruzioni nelle forniture di grano, aumentando i crediti stanziati per sostenere gli importatori di questo bene essenziale a partire da agosto, riferisce la rivista Challenge. A causa della scarsa stagione dei cereali legata alla siccità, le importazioni di grano aumenteranno da 7,8 milioni di tonnellate nel 2021-2022 a 10 milioni di tonnellate in questa stagione, di cui 6 milioni di grano tenero.

I professionisti del settore hanno già ricevuto una seconda tranche di sussidi aggiuntivi alla fine di settembre, secondo Abdelkader Alaoui, presidente della Federazione nazionale dei molitori (FNM). Queste misure mirano a proteggere il mercato interno dall’impennata dei prezzi internazionali.

Su Euronext, infatti, i prezzi del grano hanno raggiunto i 230 euro la tonnellata, segnando un aumento di quasi il 20% dalla fine di agosto. Anche l’Indice FAO dei prezzi alimentari ha registrato un aumento a settembre, dopo diversi mesi di calo.

L’aumento è attribuito alle cattive condizioni meteorologiche in diversi paesi esportatori e alla crescente domanda da parte dell’Egitto, il più grande importatore di grano al mondo, che prevede un aumento dell’1,6% nelle sue importazioni. Da parte sua, l’Algeria, nonostante un raccolto considerato record dalla propaganda ufficiale, è in trattative per acquistare quantità significative di grano, mentre la sua produzione nazionale sarà inferiore alla media nel 2024 a causa della mancanza di piogge.

La Russia, il principale fornitore di grano tenero del Marocco nei mesi di agosto e settembre, si trova ad affrontare un aumento della domanda, che potrebbe complicare la sua capacità di soddisfare i suoi principali clienti. Quanto alla Francia, primo produttore ed esportatore di grano tenero in Europa, sta attraversando uno dei peggiori raccolti degli ultimi quattro decenni, con una produzione stimata in 26,3 milioni di tonnellate, in calo del 24,9% rispetto al 2023 e di quasi 24 % sulla media delle ultime cinque campagne.

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