GUEST RTL – “L’Amour ouf”, con Adèle Exarchopoulos, un film che ci invita a ridefinire la nostra definizione di relazione romantica

GUEST RTL – “L’Amour ouf”, con Adèle Exarchopoulos, un film che ci invita a ridefinire la nostra definizione di relazione romantica
GUEST RTL – “L’Amour ouf”, con Adèle Exarchopoulos, un film che ci invita a ridefinire la nostra definizione di relazione romantica
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E’ uno degli eventi cinematografici dell’anno. Questo mercoledì, 16 ottobre, Uff amore uscito nei cinema francesi. Un film che racconta una storia d’amore tra due persone separate da tutto ma che non riescono ad allontanarsi.

C’è da un lato Jackie, cresciuta senza la madre, morta in un incidente, ma che mantiene un rapporto stretto con il padre, cercando di ricoprire tutti i ruoli della famiglia. “Ma penso che nessuno sostituisca una madreche è una persona abbastanza cerebrale, molto lucida, e che ha un po’ questo dono del cuore di vedere ciò che c’è di bello nelle persone”, spiega Adèle Exarchopoulos, ospite di Concentrarsi domenica.

Dall’altra parte c’è Clotario, proveniente da un’estrazione sociale diversa. Suo padre le insegna a non affezionarsi perché “tutto passa e tutto finisce per diventare brutto”, continua l’attrice. Nasce allora una storia d’amore tra i due personaggi, che devono separarsi quando l’uomo viene condannato a dieci anni di carcere. “Per me Jackie si è un po’ persa, ha una serie di lavoretti, qualcosa è andato distrutto in lei. Esce da dieci anni di carcere con un’ossessione, quella di ritrovarla, dopo aver imparato ad amarla di più, il significato e il peso del meglio”, riassume Adèle Exarchopoulos.

Una definizione di amore che cambia nel tempo

Questo film, che sconvolge il modo in cui guardiamo all’amore, non è convenzionale e offre una visione più radicale dell’amore, una visione più dura e tuttavia appassionata. “È un amore puro perché trasforma”, spiega l’attrice, che dice di non voler “descrivere e ritrarre un amore tossico al quale ti affezioni e dove finisci per accettare cose che non ti vanno bene”.

L’uscita del film è quindi un’occasione per farlo mettere in discussione l’amore, se sia incondizionato o meno. Ci ha provato anche Adèle Exarchopoulos. “So che ci sono molte coppie che si sentono a proprio agio e nella ragione […] ed è vero che non sono davvero capace di avere una relazione in cui sia confortevole”, ammette.

Ma grazie a questo film, l’attrice se ne rende conto la sua definizione di amore è cambiata nel corso degli anni. Alla domanda su quale fosse l’atto più folle che avesse compiuto per amore, Adèle Exarchopoulos ha risposto di non “prendere un aereo” o di “cose ​​che tutti abbiamo fatto per impulso”. Da subito «mi dico che le cose belle che facciamo per amore sono anche cose banali, ma più profonde e complicate», spiega. “Accettare il figlio di qualcun altro, vivere con i suoceri, cose che sono anche sacrifici piuttosto sublimi”, ha riassunto.

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