Ambiente: cosa accusa la Commissione Europea a 20 compagnie aeree, tra cui Air France?

Ambiente: cosa accusa la Commissione Europea a 20 compagnie aeree, tra cui Air France?
Ambiente: cosa accusa la Commissione Europea a 20 compagnie aeree, tra cui Air France?
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La Commissione Europea ha inviato una lettera a 20 compagnie aeree, accusandole di pratiche ingannevoli di greenwashing.

In questione c’è una tassa pagata dai clienti per ridurre le emissioni di CO2 o l’uso del termine “carburanti per l’aviazione sostenibili”.

Air France conferma a TF1info di aver ricevuto questa lettera.

Mancanza di informazione per i consumatori, strumenti inaffidabili… Numerose sono le critiche rivolte dalla Commissione Europea alla politica ambientale di 20 compagnie aeree. L’elenco delle compagnie interessate non è stato reso pubblico, ma Air France conferma a TF1/LCI di aver ricevuto questa lettera. La Commissione cita “pratiche commerciali ingannevoli”.

L’istituzione sospetta in particolare che costringano i propri clienti a pagare una tassa destinata a finanziare progetti climatici volti a compensare le emissioni di CO2 degli aerei. Per la Commissione Europea non è stato dimostrato che abbiano un impatto positivo sull’ambiente. I passeggeri hanno anche accesso a “calcolatrice” per quantificare l’impatto ambientale di un volo. La lettera afferma che non esiste “prove scientifiche sufficienti sull’attendibilità di tale calcolo e senza fornire informazioni sugli elementi utilizzati per esso”.

Un mese per fornire la prova

Il termine di “carburante per l’aviazione sostenibile” viene contestato anche il gruppo francese, che afferma di essere il primo utilizzatore mondiale di biocarburanti. Air France ha tuttavia annunciato il mese scorso “ha raddoppiato i contributi volontari dei suoi clienti per l’acquisto di carburanti sostenibili per l’aviazione”, durante i Giochi Olimpici e Paralimpici di questa estate. L’azienda punta a zero emissioni nette di gas serra entro il 2050, ma “senza impegni, obiettivi e sistemi di monitoraggio indipendenti, chiari e verificabili”secondo la Commissione.

Le indagini sono ancora in fase preliminare, ma questa azione della Commissione fa seguito a un allarme dell’Ufficio europeo dei consumatori, risalente a giugno 2023. Le 20 aziende incriminate hanno ora 30 giorni per rispondere, fornire prove e conformarsi alla legislazione europea. Lo ha detto il suo portavoce, Air France “è attualmente a conoscenza del contenuto della lettera e studierà il seguito da dare”. Se le soluzioni adottate si rivelassero insufficienti, la Commissione potrebbe imporre sanzioni.


Zoe SAMIN

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