Donald Trump ha ancora una volta intensificato la sua retorica anti-immigrazione, promettendo durante una manifestazione in Colorado che il suo ritorno alla Casa Bianca segnerebbe la “liberazione” di un’“America occupata”.
Parlando ad una folla esultante ad Aurora, una piccola città che lui definisce simbolo del crimine dell’immigrazione, l’ex presidente ha detto: “Oggi l’America è conosciuta in tutto il mondo come l’America occupata. Siamo occupati da una forza criminale. » Ha aggiunto che il 5 novembre, data delle elezioni presidenziali, “sarà il giorno della liberazione dell’America”.
Strategia di seduzione nei confronti dell’elettorato conservatore
Questo discorso, incentrato quasi esclusivamente sull’immigrazione, rientra nella strategia di Donald Trump per sedurre l’elettorato conservatore attaccando la gestione della frontiera da parte dell’amministrazione Biden-Harris. Ha accusato in particolare la sua rivale, la vicepresidente Kamala Harris, di essere responsabile dell’arrivo di criminali stranieri. “Kamala Harris è una criminale, che ha importato un esercito di membri illegali di bande aliene e migranti criminali dalle segrete del terzo mondo”, ha criticato.
Ha anche affermato che “qui abbiamo l’esempio più eclatante”, riferendosi a un controverso video di Aurora che mostrava latinoamericani armati irrompere negli appartamenti, ampiamente condiviso nella sfera trumpista. Il sindaco repubblicano di Aurora, Mike Coffman, ha fortemente contestato questa descrizione, sottolineando che solo pochi incidenti isolati sono stati esagerati dai media. Il sindaco ha detto: “Aurora è una città molto sicura”.
Kamala Harris prende di mira gli elettori moderati
Il tono estremo di Donald Trump contrasta con la strategia di Kamala Harris. Venerdì, la vicepresidente ha condotto una campagna in Arizona, un altro stato chiave, dove sta cercando di fare appello agli elettori repubblicani centristi e moderati. Ha ripetuto ancora una volta la sua promessa che, se eletta, avrebbe incluso i repubblicani nel suo gabinetto e avrebbe creato un consiglio congiunto alla Casa Bianca. “Mi piacciono le buone idee, da qualunque parte provengano!” » ha detto tra gli applausi.
Nei sondaggi i due candidati restano testa a testa, soprattutto nei sette “swing states” che decideranno l’esito delle elezioni. Per rafforzare la sua attrattiva tra gli elettori, la vicepresidente ha deciso anche di mobilitare i pesi massimi del Partito democratico, in particolare Barack Obama, che presto farà campagna elettorale in Arizona e Nevada. Un altro ex presidente democratico, Bill Clinton, farà campagna elettorale in Georgia.
Da parte sua, Donald Trump continua la sua campagna aggressiva prendendo di mira non solo stati chiave come Nevada e Arizona, ma anche roccaforti democratiche. Ha in programma un incontro sabato a Coachella, in California, prima di tenere una grande manifestazione al Madison Square Garden di New York alla fine del mese.