cosa nascondono i dati di settembre?

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Micaiah A.

I baroni della Banca Centrale americana possono ritenersi soddisfatti: i loro incessanti sforzi contro l’inflazione sembrano dare i loro frutti. A settembre i dati hanno mostrato un leggero calo dell’inflazione al 2,4%, al di sotto delle aspettative. Tuttavia, dietro queste statistiche apparentemente rassicuranti, altri dati disturbano il quadro economico. Il mercato del lavoro, infatti, mostra inaspettati segnali di debolezza, lasciando spazio a dubbi sulla stabilità futura.

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Inflazione: tra declino e preoccupazioni persistenti

L’inflazione, che a settembre era al 2,5%, ha finalmente raggiunto il 2,4%un dato certamente inferiore alle previsioni, ma che merita un attento esame. Certamente, il calo dei prezzi dell’energia, -1,9%, contribuito a questa tregua.

Ma fai attenzione, il aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e delle case hanno fatto il guastafeste: +0,4% per il cibo e +0,2% per l’alloggio. Ancora più preoccupante, ilinflazione di fondoche esclude queste categorie volatili, rimane al 3,3%una figura più difficile da domare.

Allora perché questa tenacia? La risposta potrebbe essere nascosta nel sottigliezze del mercato. Nonostante il rallentamento dell’inflazione, ad alcuni settori piace l’assistenza medica (+0,7%) e l’abbigliamento (+1,1%) continuano a vedere i loro prezzi aumentare.

È importante ricordare che più di un terzo del calcolo dell’inflazione si basa sui costi delle abitazioni e questi, sebbene in calo del 4,9% su base annua, rimangono più alti del previsto.

Gli elementi chiave di questa inflazione:

  • Aumento dei prezzi alimentari: +0,4%;
  • Calo dei prezzi dell’energia: -1,9%;
  • Prezzo dell’usato: +0,3%.

Basti dire che, nonostante l’efficacia delle politiche della Fed, alcune tendenze inflazionistiche rimangono persistentiin particolare a causa di fattori esterni quali eventi climatici e interruzioni nelle catene di approvvigionamento.

Economia: trema sul mercato del lavoro

Mentre l’inflazione sembra stabilizzarsi, il mercato del lavoro comincia a vacillare. Il numero di domande di sussidio di disoccupazione ha raggiunto quota 258.000 nella prima settimana di ottobreun aumento sorprendente rispetto alle settimane precedenti. In questione, il doppio attacco dell’uragano Helene e lo sciopero dei lavoratori della Boeing. Questi due eventi hanno avuto un forte impatto su alcuni stati, in particolare Florida e Michigan, dove i dati sulla disoccupazione sono aumentati.

Ciò mette in dubbio la forza dell’economia americana nel breve termine. Se guardiamo più da vicino, gli esperti si chiedono se questa fragilità potrebbe frenare i prossimi tagli dei tassi di interesse pianificati dalla Federal Reserve. Si ricorda che all’inizio di settembre si è osservato un calo di 50 punti base.

Con un mercato del lavoro più debole del previsto, potrebbe essere rischioso tagliare i tassi troppo rapidamente, anche se alcuni prevedono che ciò rimarrà inevitabile entro novembre.

Inoltre, sebbene le politiche monetarie sembrino avere un impatto positivo sull’inflazione, sta diventando sempre più chiaro che altri aspetti dell’economia, come i consumi, potrebbero esserne influenzati. I prezzi delle auto usate e dell’assistenza sanitaria continuano a saliree la spesa delle famiglie, sebbene meno volatile di quella energetica o alimentare, potrebbe trovarsi rallentata dall’aumento della disoccupazione.

Pertanto, nonostante i segnali incoraggianti, alcuni analisti sorprendono sostenendo che dobbiamo amare l’inflazione. Paradossale, non è vero?

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Micaiah A.

La rivoluzione blockchain e cripto è in corso! E il giorno in cui gli impatti si faranno sentire sull’economia più vulnerabile del mondo, contro ogni speranza, dirò che c’entro anch’io

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