In Tunisia il pane costituisce una parte essenziale della dieta quotidiana delle famiglie. Storicamente poco costoso, ha permesso alle famiglie di saziarsi con un budget modesto. Tuttavia, questa realtà sta cambiando radicalmente.
In passato il pane era sempre disponibile nei panifici locali a 290 millimetri al pezzo, oggi è sempre più difficile trovare pane a questo prezzo. Si può trovare pane solo per 500 millimetri, o anche per un dinaro o più per alcuni tipi di pane.
Questo aumento ha un impatto considerevole sul potere d’acquisto dei tunisini, soprattutto in un contesto in cui ogni pasto è tradizionalmente accompagnato dal pane.
In precedenza, una famiglia numerosa poteva accontentarsi di cinque pagnotte di pane per un pasto completo, il che rappresentava un costo totale di circa 1 dinaro. Ora, per la stessa quantità, le famiglie devono spendere più di 3 dinari, il che aumenta notevolmente le spese quotidiane in un contesto di crescente inflazione.
Questo aumento dei prezzi del pane grava pesantemente sui bilanci delle famiglie tunisine.
Il costo nascosto delle bustine
Oltre all’aumento del prezzo del pane disponibile, si pone un altro problema: quello delle bustine.
Una volta forniti gratuitamente dai panifici, i sacchetti di plastica sono stati sostituiti da alternative più rispettose dell’ambiente. Sebbene questa iniziativa sia lodevole per il suo contributo alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, è accompagnata da un aumento dei costi per i consumatori.
La foto nell’articolo illustra questa situazione: una borsa venduta per 300 millimetri in una panetteria, che rappresenta un costo aggiuntivo significativo per gli acquirenti che hanno dimenticato la propria borsa.
Reazioni e proposte
La vendita delle bustine da 300 millime solleva interrogativi sui costi di produzione e sul prezzo all’ingrosso di questo imballaggio biodegradabile, i cui dettagli rimangono sconosciuti al grande pubblico.
Questa pratica ha un impatto diretto sul morale dei tunisini, soprattutto di quelli alle prese con difficoltà finanziarie, dando l’impressione che anche i bisogni primari diventino una fonte di profitto a scapito dei consumatori.
Interventi necessari
Di fronte a questa situazione è imperativo che intervenga il Ministero del Commercio. Potrebbe chiarire la giustificazione dei prezzi elevati dei sacchetti o regolamentare questo mercato costringendo i panifici a offrire sacchetti a prezzi più convenienti, magari realizzati in cartone o altro materiale economico.
Una misura del genere contribuirebbe ad alleggerire l’onere finanziario sui tunisini e a ripristinare una certa fiducia nelle parti interessate in questo settore vitale.