Sei film da vedere al Festival du nouveau cinéma

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Il Festival du nouveau cinéma (FNC), che si svolge dal 9 al 20 ottobre, propone una selezione dei film più attesi della stagione, molti dei quali sono stati presentati nei più grandi festival del mondo. Eccone sei che il nostro opinionista ha visto negli ultimi mesi ai festival di Cannes e Berlino.


Inserito alle 1:53

Aggiornato alle 6:00

Un linguaggio universaledi Matthew Rankin

Il secondo lungometraggio del quebecchese Matthew Rankin (Il ventesimo secolo) aprirà la FNC questo mercoledì 9 ottobre dopo aver vinto il Premio del pubblico alla Quinzaine des Filmmakers di Cannes e quello per la migliore scoperta canadese al Festival di Toronto. Questa affascinante commedia assurda, ambientata in anni 2000 reinventati, è un’opera enigmatica che va dal comico all’onirico. È la storia di due studenti delle scuole elementari, Negin e Nazgol, che trovano una banconota bloccata nel ghiaccio. Chiederanno aiuto a Massoud, una guida turistica di Winnipeg, la città natale di Matthew Rankin (un personaggio del film), dove tutti parlano persiano e la seconda lingua non è l’inglese, ma il francese persiano lasciato in eredità da Louis Riel.

Presentato mercoledì 9 ottobre alle 19 al Monument-National e venerdì 18 ottobre alle 19 al Cinéma du Parc

Una famigliadi Christine Angot






Christine Angot ritorna nel romanzo Il viaggio in Oriente sui ripetuti stupri subiti dall’età di 13 anni, dal momento in cui ha conosciuto suo padre, durante un viaggio a Strasburgo. Una famiglia è in un certo senso un supplemento per immagini al romanzo. È un documentario che non addolcisce nulla. Né gli scatti d’ira, né la violenza verbale o fisica della scrittrice, che mette sul banco degli imputati tutti quelli che le stanno intorno, con la sua macchina da presa accusatoria. Christine Angot non tollera più l’autocompiacimento e l’inerzia, gli eufemismi e le scuse deboli. Offre il cinema diretto nella sua forma più destabilizzante, inquieta e di maggior impatto. E nella sua forma più autentica.

Presentato sabato 12 ottobre alle 18,30 al Quartiere Latino e mercoledì 16 ottobre alle 20, al Cinéma du Musée

I semi del fico selvaticodi Mohammad Rasoulof






Il dissidente iraniano Mohammad Rasoulof ha vinto il Premio speciale della giuria a Cannes lo scorso maggio grazie a questo brillante film politico che tratta implicitamente dell’assassinio a Teheran nel 2022 di Mahsa Amini, una giovane di 22 anni arrestata per “aver indossato il velo inappropriato”. L’arma ufficiale portata da Iman, giudice istruttore neopromosso del tribunale rivoluzionario, scompare dal suo appartamento e lui sospetta della moglie e delle figlie. Rasoulof traspone in una famiglia senza storia gli effetti deleteri dell’oscurantismo religioso, della propaganda nazionalista e del giogo della teocrazia. Il suo film, che scende in una spirale paranoica e in un clima di denuncia degno di un thriller psicologico, è un attacco in piena regola alla dittatura iraniana, alla sua corruzione e alla sua misoginia.

Presentato domenica 13 ottobre alle 17 alla Concordia University e sabato 19 ottobre alle 20 al Cinéma du Musée

Tutto ciò che immaginiamo come lucedi Payal Kapadia






Il regista indiano Payal Kapadia (Una notte senza sapere nulla) ha vinto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes per il film luminoso e poetico Tutto ciò che immaginiamo come luce. Il primo lungometraggio di finzione del regista 38enne si concentra sulle disparità economiche, di classe sociale e di genere in India, nonché sulle tensioni religiose. Prabha, un’infermiera di Bombay senza notizie del marito esiliato in Europa da più di un anno, vive in un appartamento condiviso con Anu, una giovane collega spensierata, innamorata di un giovane musulmano, un amore che i suoi genitori vorrebbero non approvare. Possiamo sfuggire al nostro destino? si chiede Payal Kapadia in quest’opera sottile, che emana una dolce malinconia, che denuncia le catene che dettano il destino e l’esistenza delle donne.

Presentato lunedì 14 ottobre alle 16:15 e domenica 20 ottobre alle 16:30 al Cinéma du Musée

Uccellod’Andrea Arnold

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FOTO ATSUSHI NISHIJIMA, FORNITA DA FNC

Bailey (Nykiya Adams), una preadolescente lunatica, vive con il padre delinquente Uccellod’Andrea Arnold.

Uccellodella regista britannica Andrea Arnold, è una storia di formazione sulla scia del realismo sociale dei suoi primi due lungometraggi, l’eccellente Strada Rossa et Acquario. Bailey (Nykiya Adams), una preadolescente lunatica, vive con il padre delinquente (Barry Keoghan) e il fratello Hunter (Jason Buda) in uno squat nel cuore di una zona degradata di una piccola cittadina inglese. Incontra Bird (Franz Rogowski), un giovane candido in cerca di identità che la scuote dal torpore. Girato per la maggior parte con una telecamera a mano, il più vicino possibile ai personaggi, Uccello è interessato al destino di coloro che sono rimasti indietro. Per la prima volta, Andrea Arnold si cimenta con il realismo magico e, se l’innesto non decolla del tutto, il suo film rimane avvincente grazie alla sua acutezza e grande sensibilità.

Presentato domenica 13 ottobre alle 19 al Cinéma du Musée e domenica 20 ottobre alle 20 alla Concordia University

Dahomeyde Mati Diop






Orso d’Oro dell’ultimo Festival di Berlino, Dahomey è un affascinante documentario impressionista e poetico, con accenti soprannaturali (comeatlanticoprimo lungometraggio di Mati Diop, Gran Premio della Giuria a Cannes nel 2019). Il cineasta franco-senegalese è interessato alla restituzione da parte della Francia al Benin, nel 2021, di 26 opere appartenenti ai tesori reali del Dahomey, saccheggiate nel XIX secoloe secolo. Il suo documentario atipico trova il suo pieno significato nell’interrogatorio metafisico delle anime liberate da queste sculture sradicate e in quello, molto concreto, degli studenti dell’Università di Abomey. Solo 26 opere, su 7.000 saccheggiate, furono restituite. È un insulto o l’inizio di una riparazione? La domanda tormenta questo potente film, della durata di appena un’ora, sulla colonizzazione e il suo impatto sulla deculturazione delle popolazioni africane.

Presentato mercoledì 16 ottobre alle 18 e domenica 20 ottobre alle 14,30 al Cinéma du Musée

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