La storia di Souleymane, Lee Miller, The Wild Robot… da vedere questa settimana

La storia di Souleymane, Lee Miller, The Wild Robot… da vedere questa settimana
La storia di Souleymane, Lee Miller, The Wild Robot… Film da vedere questa settimana
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Un fattorino clandestino per le strade di Parigi, un reporter che ha raccontato la fine della Seconda Guerra Mondiale, un robot domestico su un’isola deserta… La selezione di cinema di Figaro.

La storia di Souleymane – Avere

Boris Lojkine presenta La storia di Souleymane . Questa fiction documentata racconta la storia di un richiedente asilo guineano che pedala per le strade di Parigi per consegnare pasti in sacchetti, che portano il nome di un’applicazione dal suono inglese. Con la paura nello stomaco, Souleymane ha bisogno di soldi per sopravvivere e anche per pagare l’uomo che deve fornirgli i documenti. Prove a sostegno della storia che dovrà raccontare all’Ofpra (l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi) tra due giorni. In attesa di ottenere la sua domanda di asilo, si destreggia nella vita da straniero clandestino. Un camerunese gli subaffitta il conto delle consegne. Per ogni ordine, Souleymane (Abou Sangare) deve raggiungerlo nel negozio dove lavora per farsi fare un selfie destinato a verificare l’identità del corriere. In una Parigi ostile, Souleymane ha appena il tempo di chiamare la fidanzata, rimasta a casa, per consigliarle di sposare qualcun altro.

Nessun artificio, nessuna musica, nessuna sottotrama o personaggio comprensivo per ammorbidire il punto. La storia di Souleymane è stato inondato di allori all’ultimo Festival di Cannes, nella sezione Un certain Regard (Premio della Giuria, Miglior Attore e Premio della Critica Internazionale Fipresci). Tanto meglio per il . ES

Niki – Avere

Il primo film della regista Céline Sallette racconta la storia di Niki de Saint Phalle. Il 23enne è fuggito dagli Stati Uniti. Modella e apprendista attrice, passa dal servizio fotografico di moda alla prova generale La machine infernale di Cocteau, scambia gli abiti dei grandi stilisti con toghe antiche. Ma il suo passato doloroso continua a perseguitarla. Niki nasconde coltelli sotto il materasso e armi a dozzine. Suo marito, lo scrittore americano Harry Mathews, è preoccupato per il suo stato psicologico. Un ricovero in un ospedale psichiatrico dovrebbe alleviare i suoi problemi. La sua unica terapia sarà lanciarsi nell’arte al fianco di artisti appartenenti al movimento del Nuovo Realismo. L’attrice Céline Salette sceglie la modestia. Lei sostiene il suo soggetto, con una meravigliosa generosità e un entusiasmo che non può essere negato. Il risultato è seducente, pieno di promesse. Il film vibra di ammirazione. A quanto pare, alla produzione non è stato permesso di mostrare le opere. Ci accontentiamo del retro dei dipinti, delle descrizioni orali. IN

Il robot selvaggio – Avere

Il film d’animazione di Chris Sanders racconta la storia epica di un robot, l’unità ROZZUM 7134 aka Roz. Dopo essere naufragato su un’isola deserta, dovrà imparare ad adattarsi a un ambiente ostile costruendo gradualmente rapporti con gli animali dell’isola. I primi giorni sono duri per questo robot domestico progettato per svolgere compiti per gli esseri umani. Nel corso del tempo, il film mostra con sottigliezza e umorismo il progressivo “selvaggiamento” del robot che in realtà consiste nel liberarlo dai vincoli della programmazione artificiale senz’anima. Magnifico inno alla genitorialità, film sensoriale e coinvolgente pieno di scoperte visive, Il robot selvaggio si trova all’incrocio tra WALL-E, Il gigante di ferro, I Nuovi Eroi, rendendo omaggio al loro grande antenato, Il re e l’uccello di Paul Grimault e Jacques Prévert. OD

L’Apprendista – Avere

Il regista Ali Abbasi si concentra sugli esordi di Donald Trump, il miliardario più controverso del suo Paese. A New York, negli anni ’70 e ’80, il futuro presidente degli Stati Uniti è un giovane timido. Il suo sogno è acquistare il Commodore, un decrepito albergo sulla 42e Street e trasformarlo in un palazzo internazionale. Suo padre è contrario. Il suo incontro con l’avvocato Roy Cohn cambierà la situazione. Quest’ultimo difende i mafiosi, ricatta i giudici, usa i mezzi meno legali per vincere la sua causa. Ruba quasi la scena a Sebastian Stan, che interpreta Donald Trump. Ali Abassi dipinge il ritratto di un uomo d’affari che si è costruito grazie alla sua fortuna e su consiglio dell’avvocato. L’Apprendista non avvia procedimenti, evita la caricatura. Lui mostra. Questo è abbastanza. Le immagini hanno la grana del tempo, lo sfarzo di una slot machine. IN

Lee Miller – Possiamo vedere

Modella, musa surrealista, fotografa, autrice, contadina e vero cordon bleu, Lee Miller ha avuto diverse vite. La regista americana Ellen Kuras ha scelto di concentrarsi sulla reporter, l’inviata speciale del Voga Giornale britannico che copriva la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa. Senza concessioni, incarna l’orrore quotidiano. Dopo la guerra, perseguitata dalle atrocità a cui ha assistito, Lee sviluppò una patologia post-traumatica. Kate Winslet incarna in modo convincente questa donna eccessiva, che non si arrende mai. Cercando di abbracciare tutto ciò che riguarda una donna complessa, il film finisce per farne la caricatura di una giornalista in sottoveste. Nel caso in cui lo spettatore perdesse il filo di questa biografia, gli sceneggiatori hanno aggiunto un pregiudizio narrativo sotto forma di un’intervista che Lee, invecchiato, rilascia a un giornalista. Interferisce costantemente con la storia della guerra e finisce per diluire il quadro di questo incredibile destino. FD

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