Per Nolann Bezard è diventato un riflesso quotidiano: fare clic sull’icona X sul suo telefono e digitare la parola chiave “Phryge”. Davanti ai suoi occhi appaiono diverse migliaia di video della mascotte dei Giochi Olimpici. Gli bastano meno di dieci secondi per esclamare: “Questo per esempio: il Phryge che corre i 100 metri allo Stade de France, sono io! » Prima di aggiungere, flemmatico: “Tranne che nessuno lo sa.” Questo video ha più di un milione di visualizzazioni, ma nessuno mi conosce. E questo è molto buono. » Il giovane di 17 anni, studente dell’ultimo anno a Montargis (Loiret), accetta con gioia questo status, metà stella e metà anonimo. Solo i suoi amici più intimi conoscono la sua doppia identità.
Lo studente liceale era uno dei pochi privilegiati ad aver indossato il costume di un Frigio, duecento ballerini o attori per novanta mascotte. Un numero piccolo, ma una visibilità mediatica gigantesca. Che si è trasformato in una fonte inesauribile di meme per i social network. Su una colonna sonora stravagante o su un ululato diventato classico: “Il Phryyyyyyyge!” È il Phryyyyyyyge! ! », la mascotte lancia una danza, tenta una passeggiata sulla luna o, recita Stadio Torre Eiffel, crolla tra le grida di terrore degli spettatori.
Dal divano del salotto agli spogliatoi, dove gli atleti chiedevano di farsi fotografare con loro, le mascotte di Parigi 2024 sono state oggetto di un’adorazione sconfinata. Al punto che la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi li ha messi in maestosità: vestiti di paillettes o travestiti da Léon Marchand, hanno incendiato la pista da ballo dondolandosi con gli atleti.
I loro veri nomi sono Oly e Para. La prima è più piccola della seconda, che porta una lama da corsa sulla gamba destra. Anche le loro personalità differiscono. Secondo i suoi progettisti, Oly misura ogni suo gesto, il suo sforzo per riuscire. Loro – la Frigia è un essere senza genere – rappresentano lo sport di alto livello. Para, invece, è lì per festeggiare e portare con sé tutti i tifosi. Una manna dal cielo per Nolann, che, vista la sua grande stazza, ha indossato il costume della mascotte paralimpica, sia per gli interventi nelle scuole, a partire da aprile, sia durante il passaggio della fiaccola e per tutta la durata dei Giochi. Cinque mesi passati a saltare e arringare la folla.
“La rivoluzione attraverso lo sport”
Le mascotte hanno “hanno vissuto la loro vita migliore”nelle parole del Comitato Organizzatore. Li abbiamo visti ovunque: su una moto d’acqua a Tahiti, sulla navetta della brigata fluviale sulla Senna, su una BMX al Concorde, brandendo una pistola in un poligono di tiro, lanciando un applaudire al Parco dei Principi. Li abbiamo visti sollevare un manubrio, a cavallo, in scooter o in compagnia del rapper Snoop Dogg… e persino sui set dei telegiornali francesi e stranieri, rilasciando interviste senza mai far sentire la loro voce. I Frigi furono tra le grandi star dei Giochi, a volte più acclamati dei campioni vincitori di medaglie. Sono stati l’emblema che ha cristallizzato la gioia degli spettatori e ha superato tutte le speranze degli organizzatori.
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