Londra (awp/afp) – Il dollaro si è apprezzato martedì contro molte valute, spinto dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve americana (Fed) in direzione di una riduzione dei tassi di interesse chiave inferiore a quella prevista dagli investitori.
Intorno alle 11:55 il biglietto verde è salito dello 0,37%, a 1,1093 dollari per euro contro la moneta unica. Si è apprezzato anche nei confronti della sterlina britannica (+0,36%) e del franco svizzero (+0,10%).
Lunedì, in un discorso alla National Association for Business Economics, il presidente della Fed Jerome Powell ha sottolineato che la Fed non sta seguendo un “corso prestabilito”, ma ha suggerito che quest’anno potrebbero ancora verificarsi due tagli dei tassi a un anno, se l’economia si sviluppa come previsto. previsto.
Questi commenti contrastano con le aspettative degli operatori, che contano su riduzioni di almeno 0,75 punti percentuali complessivamente entro la fine dell’anno.
“La probabilità di un taglio dei tassi di 0,5 punti percentuali” in una sola volta, alla prossima riunione di novembre, “è ampiamente diminuita dopo il cauto discorso di lunedì di Jerome Powell”, insiste Ipek Ozkardeskaya, analista di Swissquote, precisando che “le possibilità di un simile taglio scenario sono scesi dal 55% al 38%” secondo le stime degli investitori.
Tra inflazione e disoccupazione, “i rischi (sull’economia, ndr) sono duplici e continueremo a prendere le nostre decisioni riunione dopo riunione”, ha insistito il capo della Fed nel suo intervento.
Allo stesso tempo, gli investitori si aspettano un taglio più rapido dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (BCE).
“Invece di tornare al livello del 2,00-2,50% entro la fine del 2025, ci aspettiamo che vengano raggiunti sei mesi prima”, spiegano gli analisti di Deutsche Bank.
Per la Ozkardeskaya “l’euro dovrebbe essere mantenuto sotto pressione rispetto al dollaro”, con il biglietto verde che dovrebbe fermare il suo deprezzamento.
La pubblicazione del rapporto sull’occupazione statunitense venerdì potrebbe, se i risultati saranno positivi, incoraggiare la ripresa del dollaro rispetto alle altre valute, poiché la lotta contro l’inflazione mantenendo tassi elevati diventerebbe la priorità economica.
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