L’estrema destra non può nascondere i suoi attivisti razzisti e xenofobi. In Place Denfert-Rochereau a Parigi, una donna grida: “Oggi l’immigrazione ci sta uccidendo! » Organizzato dal gruppo identitario Némésis, domenica 29 ottobre si è tenuto un incontro per rendere omaggio a Philippine, 19 anni, violentata e uccisa, il cui corpo è stato ritrovato il 21 settembre.
Il principale sospettato di questo femminicidio è Taha O., una marocchina di 22 anni, già condannata per stupro e con l’obbligo di lasciare il territorio francese (OQTF). Un profilo che lo rende il colpevole perfetto dell’estrema destra. “Dammi una sola vittima che è stata violentata da un Jean-François o da un Éric. E’ sempre in questa direzione! grida il manifestante. L’OQTF stupra solo i bianchi, i francesi occidentali. Vorrei un giorno andare in Algeria a stuprare. È nelle loro usanze. »
Odio disinibito
Nonostante la volontà ufficiale di restare “calmo e dignitoso”Nemesis viene travolto dal razzismo disinibito dei manifestanti, che ne minano il funzionamento comunicativo. L’estrema destra resta l’estrema destra. Tra la folla, due donne sulla sessantina si interrogano sulle frasi da recitare: “La Francia per i francesi!” » O “I predatori stranieri stanno uccidendo le nostre bambine francesi! »
A pochi metri di distanza, Annie arriva a rimpiangere la colonizzazione: “Ci derubano e ci uccidono. Siamo andati in Nord Africa per costruire, ma da un giorno all’altro ci hanno cacciato. Dobbiamo fare lo stesso. » Dopo pochi minuti, l’omaggio alla giovane donna uccisa si è trasformato in uno sfogo di odio. Dall’altra parte della strada, alcune persone brandiscono cartelli barrati con la scritta “Nostra sorella uccisa da un migrante”, accanto alla foto di Philippine.
L’omicidio della giovane è solo un pretesto per diffondere orrori. Seduta sul marciapiede, Eve si rammarica di non aver visto abbastanza persone alla manifestazione (circa 500 persone, secondo la polizia). «Almeno siamo persone educate, che rispettano le leggi, a differenza degli assembramenti non autorizzati come nel caso di Nahel Merzouk (ucciso a 17 anni, il 27 giugno 2023, durante un controllo stradale a Nanterre nell’Hauts-de-France). Seine – ndr) o Adama Traoré (morto all’età di 24 anni, il 19 luglio 2016, nella gendarmeria di Persan (Val-d’Oise), dopo il suo arresto a Beaumont-sur-Oise – ndr). Possono rompere qualsiasi cosa senza problemi. E poi il giovane Traoré sarebbe stato minacciato di sodomia dalla polizia, ma so che è falso”ha detto.
La sinistra come secondo bersaglio
Sul palco le parole degli organizzatori sono più educate. Meno apertamente razzista, in un certo senso. “Non staremo più in silenzio! » ringhia al microfono Alice Cordier, presidente del collettivo Némésis. Per questi ultimi, nonostante le statistiche, l’insicurezza continua a crescere: “L’OQTF deve essere applicato, chiediamo una vera politica contro la violenza sessista e sessuale e dobbiamo rivedere la politica migratoria francese. » Aveva appena finito la frase quando la folla gridò la Marsigliese brandendo cartelli “Stanno venendo a violentare le nostre figlie e i nostri partner/stupratori stranieri fuori”.
Al centro dell’incontro, l’ex senatore del RN Stéphane Ravier e l’ex deputato del FN Florian Philippot. “La legge europea disarma lo Stato francese. Allo stato attuale, non possiamo applicare gli OQTF perché la Francia appartiene all’Unione Europea. Ma dobbiamo agire, e in fretta ! avanzano i secondi, mai gli ultimi a recuperare una tragedia.
Dobbiamo ascoltare le famiglie delle vittime, rispettare finalmente le persone che soffrono, che sono arrabbiate e applicare la legge. » L’estrema destra cerca capri espiatori: gli stranieri e la sinistra.
Per sollevare la folla, Némésis punta il dito contro la deputata ecologica Sandrine Rousseau, che ha scritto su X: “Sono ancora preoccupato che non teniamo in alcun modo in considerazione il fatto che questo ragazzo è pericoloso, ovviamente, dal momento che ha ucciso Philippine, e che se fosse in un altro paese, sarebbe altrettanto pericoloso e metterebbe in pericolo altre donne, quindi, in effetti, la questione non è tanto l’OQTF. »
Versare “Per le cosiddette femministe di sinistra, la questione della cosiddetta ripresa politica è più seria dell’omicidio! » esclama Mathilda, attivista del collettivo xenofobo, con la rosa bianca in mano su un palco. A queste parole gli uomini, con la bandiera francese in mano e le sbarre di ferro in tasca, applaudono.
Per le altre 103 vittime di femminicidio nel 2024, gli identitari non hanno avuto parola. Le femministe sono ancora lì, nelle strade. Se l’assassino è straniero o no.
Di fronte all’estrema destra, non arrendetevi!
È passo dopo passo, argomento contro argomento, che dobbiamo combattere l’estrema destra. Questo è ciò che cerchiamo di fare ogni giorno nell’Umanità.
Di fronte agli attacchi incessanti di razzisti e fomentatori di odio: sosteneteci! Insieme, portiamo un’altra voce in questo dibattito pubblico sempre più nauseante.
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