“Philippe era una persona d’oro”, cerca di riscattare il suo onore la famiglia della vittima

“Philippe era una persona d’oro”, cerca di riscattare il suo onore la famiglia della vittima
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Una settimana dopo l’omicidio di questo giovane assistente sociale di 22 anni, picchiato a morte in un parcheggio, tre adolescenti di 14 e 15 anni sono stati arrestati, due dei quali sono stati incriminati e posti in custodia cautelare. Hanno detto agli investigatori di aver organizzato un incontro con la vittima fingendosi minorenne su un sito di incontri. Una versione che la famiglia di Philippe contraddice e che si sforza di smentire.

Da una settimana, i parenti di Philippe Coopman, questo giovane di 22 anni ucciso di recente a Grande-Synthe, nel Nord, stanno raccogliendo, in una sorta di indagine parallela, tutte le prove che dimostrano che l’individuo non era un fan del sito di incontri Cocoland, e che in nessun modo avrebbe potuto adescare una minorenne per rapporti sessuali.

Questo però è quanto denunciato dai tre adolescenti di 14 e 15 anni arrestati, un incontro secondo loro riprovevole che ha giustificato il pestaggio. Ma la famiglia di Philippe ne è certa: quella notte si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e i suoi aggressori, nonostante quello che hanno detto in custodia di polizia, avevano sbagliato bersaglio.

“Ha condiviso questo sorriso con tutti”

Inoltre, da diversi giorni l’entourage di Philippe propone la testimonianza di un altro uomo che afferma di essere stato l’organizzatore dell’incontro, testimonianza attualmente al vaglio degli investigatori. Questo resta tuttavia un elemento essenziale per Kelvyn per riscattare definitivamente l’onore del fratellino.

“Sappiamo che Philippe era una persona d’oro”, assicura al microfono di Europa 1. “È una persona molto simpatica che aveva un contatto sociale incredibile. Ecco perché piaceva a tutti questo è ciò che dobbiamo ricordare.”

“Il faut aussi se rappeler qu’il partageait ce sourire avec tout le monde et qu’il faisait rire tout le monde, il faut essayer de garder ça, même si c’est très très dur en ce moment”, confesse-t- egli. La famiglia del giovane attende quindi con impazienza le prime conclusioni delle indagini, con la speranza che la memoria di Philippe non venga più macchiata.

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