Tra influenza e disinformazione, come l’amministrazione Trump ha cercato di silurare il Green Deal europeo

Tra influenza e disinformazione, come l’amministrazione Trump ha cercato di silurare il Green Deal europeo
Tra influenza e disinformazione, come l’amministrazione Trump ha cercato di silurare il Green Deal europeo
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È uno sguardo raro dietro le quinte di una guerra per l’influenza. Ciò che gli Stati Uniti consegnano ai paesi che desiderano rafforzare le loro normative ambientali poiché queste rischiano di danneggiare il potere di esportazione della loro agricoltura. Fino a ricorrere agli stessi metodi delle industrie inquinanti e alle stesse società di pubbliche relazioni. Sotto il mandato di Donald Trump, l’amministrazione americana ha invitato tali aziende a silurare la strategia “Farm to Fork” (F2F), intesa a “rendere più verde” l’agricoltura nel Vecchio Continente.

Difendere i pesticidi e gli organismi geneticamente modificati a tutti i costi, ostacolare qualsiasi regolamentazione rigorosa del loro utilizzo, denigrare l’agricoltura biologica e annullare le ambizioni agroecologiche dell’Europa: operazioni simili sono stati condotti in Africa e in Asia per promuovere l’adozione di colture transgeniche e il libero utilizzo di input agricoli sintetici.

Ottenuto dai media investigativi Report Faro e condivisi con Il mondo e altri media internazionali, documenti interni del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) mostrano che l’amministrazione americana si è avvalsa a questo scopo di due società di comunicazione e di gestione della reputazione. Il primo, White House Writers Group (WHWG), ha sede a Washington. La seconda, v-Fluence, è una piccola azienda con una ventina di dipendenti fondata nel 2001 e gestita da Jay Byrne, ex direttore della comunicazione della Monsanto. Con sede a Saint-Louis, Missouri, gestore di un database privato chiamato “Bonus Eventus” al centro della propaganda a favore dei pesticidi, è specializzata nella consulenza ad aziende agroindustriali, comprese le aziende agrochimiche. che avrebbe anche molto da perdere in un ipotetico cambiamento agroecologico in Europa.

Da Fidesz alla riconquista!

Per capire, torniamo al 20 maggio 2020. Quel giorno, la Commissione Europea ha annunciato le grandi linee di due nuove strategie – “Farm to Fork” e la Strategia per la Biodiversità – destinate ad essere la componente agricola del Green Deal per l’Europa. , lanciato pochi mesi prima. L’obiettivo è in particolare quello di “ridurre l’uso dei pesticidi e i rischi associati del 50%”Di “convertire il 25% dei terreni agricoli in agricoltura biologica”una risposta al consenso scientifico sulla necessità di rendere i sistemi agricoli e alimentari più sostenibili.

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