300 persone manifestano per le strade di Bruxelles

300 persone manifestano per le strade di Bruxelles
300 persone manifestano per le strade di Bruxelles
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Sabato circa 300 persone hanno marciato nel centro di Bruxelles per celebrare la Giornata internazionale del diritto all’aborto. Su appello di varie organizzazioni, hanno espresso la loro rabbia per il rifiuto di una proposta di legge sulla modernizzazione dell’aborto.

“Oggi si organizzano marce in tutto il mondo. Considerata la situazione politica sul tema del diritto all’aborto nel nostro Paese, abbiamo ritenuto particolarmente importante manifestare anche noi”ha commentato Alessandra Moonens, membro del Fronte Femminista Unito. Quest’ultimo riunisce diverse organizzazioni di attivisti, tra cui Collecti.ef 8 maars, ADES Network e Sinistra anticapitalista.

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Le proposte di PS, Ecolo-Groen, PTB e Open Vld miravano a rivedere la legge che depenalizza parzialmente l’interruzione volontaria della gravidanza (aborto). Questi testi riflettono le conclusioni di un comitato di esperti presentate nella primavera del 2023 e si basano sull’estensione a 18 settimane del termine entro il quale è possibile eseguire un aborto, nonché sull’eliminazione del periodo di riflessione. Martedì la Commissione Giustizia ha respinto la proposta del PS, mentre lunedì sera il formatore federale Bart De Wever (N-VA) ha annunciato che i cinque partiti della futura coalizione dell’Arizona (N-VA, CD&V, Vooruit, MR e gli Engaged) avevano hanno deciso di respingere i testi parlamentari che non hanno ottenuto il consenso tra di loro.

Alessandra Moonens lo vede “un affronto” rivolto alle organizzazioni femministe. “In un momento in cui i partiti dell’Arizona avrebbero dovuto assumersi la responsabilità, non lo hanno fatto”.

I manifestanti chiedono che tutte le donne, anche prive di documenti, abbiano accesso ad un aborto sicuro, una proroga del termine per effettuare un’interruzione volontaria di gravidanza e una riduzione da sei a due giorni del tempo di riflessione imposto alle donne. Anche le cliniche che praticano aborti devono essere rifinanziate, sostengono.

■ Segnalazione da Simone Breem, Alexandre D’Haeseleer et Ugo Moriame

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