“La Francia agli ordini di Bruxelles”

“La Francia agli ordini di Bruxelles”
“La
      Francia
      agli
      ordini
      di
      Bruxelles”
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L'EDITORIALE DI FIGARO – Anche Stéphane Séjourné potrebbe tenere testa a Ursula von der Leyen, ma dire che l'episodio offusca il prestigio del nostro Paese è un eufemismo.

Il sabotaggio intrapreso da Emmanuel Macron con lo scioglimento dell'Assemblea nazionale a giugno continua oggi a Bruxelles. Cedendo al ricatto della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen (VDL), sconfessa il commissario francese Thierry Breton, che aveva ufficialmente riconfermato a fine luglio. Sostituendo gli spigoli vivi dell'ex capitano d'industria con gli spigoli arrotondati del suo attuale ministro degli Esteri, Stéphane Séjourné, si inchina soprattutto all'autoritarismo della tedesca e all'allergia che professa nei confronti dell'attivista francese.

Non è un mistero che questi due non si sopportassero. Thierry Breton era arrivato al punto di criticare pubblicamente la candidatura del suo “capo” per un secondo mandato, sostenendo che lei era “in minoranza” nel suo stesso partito, il conservatore EPP. Era stato anche picchiato sulle nocche lo scorso agosto quando, di sua iniziativa, aveva ordinato a Elon Musk di rispettare le regole della moderazione…

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