“Zelda: Echoes of Wisdom”: La principessa prende il potere

-

Con la stessa Zelda nel ruolo principale per la prima volta, il nuovo capitolo della saga Nintendo tocca le corde del cuore e incoraggia la sperimentazione.

Creature, tesori, atmosfere… Da un episodio all’altro, da sequel relativamente diretti a grandi sconvolgimenti, Zelda ha sempre giocato molto sul ritorno degli stessi elementi, segni di riconoscimento per giocatori innamorati quanto motivi destinati ad essere costantemente rielaborati.

E all’improvviso tutti questi feticci ci appartengono: un cavaliere in armatura, un pipistrello fiammeggiante, un pesce che esplode, vasi, statue, che possiamo far apparire a nostro piacimento quando li abbiamo incontrati e assorbito la loro immagine.

Giostra commemorativa

Con la scelta di affidare il ruolo principale alla principessa tradizionalmente angosciata che dà il nome alla saga, la grande novità diEchi di saggezza c’è: in questo sistema di“eco” che è allo stesso tempo una trasposizione piuttosto poetica e toccante dell’effetto che a Zelda ci fa (una raccolta di ricordi, di impressioni che ritornano) e uno stimolante principio ludico che estende abilmente la meccanica costruttiva di Le lacrime del Regno.

E così ci ritroviamo a costruire una piramide di casse per raggiungere un luogo elevato o un ponte di letti per attraversare un abisso. Il letto, inoltre, si rivela molto utile per recuperare energia tra due attacchi di mostri. Ti senti giù? Basta portare fuori il letto della principessa per un pisolino ristoratore. Una visione: l’eroina addormentata in uno di quei sotterranei contorti che hanno fatto la reputazione di Zelda – tanto surreale quanto delizioso. Ma la cosa principale resta la possibilità di inventare le proprie soluzioni ai problemi e agli enigmi che il gioco presenta e, man mano che l’avventura avanza, sempre più strumenti per attingere dal carosello della memoria che non ci stanchiamo mai di studiare.

Miniature vibranti

Sarà per il passaggio da protagonista maschile (Link, fatto prigioniero nella sequenza iniziale) a eroina (Zelda, quindi) o per la natura aristocratica di quest’ultima dove il solito spadaccino vestito di verde è un ragazzo comune? Eppure, questo Zelda stabilisce un rapporto diverso, più distante con l’azione. In un modo che richiama altri giochi e generi (Difesa della torre, Pikmin), Echi di saggezza fa di noi colui che manda gli altri (scelti tra i) a combattere “eco” dei suoi precedenti avversari) piuttosto che il vero combattente. Una stratega, audace e scaltra, ma soprattutto non una bruta: questa è la seconda figura femminile (femminista?) installata sul palco da Nintendo pochi mesi dopo Principessa Peach: è ora dello spettacolo!

Più lineare, serrato e facile da comprendere nella sua interezza (anche se ci abbiamo comunque dedicato una trentina di ore) di Respiro del selvaggio O Lacrime del Regno, Questo episodio che riprende lo stile “plastico” e green del remake di Il risveglio di Link è tutt’altro che un mini-Zelda. È più un Zelda affrontato obliquamente, attraverso dettagli e aneddoti, che gioca sull’accumulo di miniature vibranti piuttosto che sull’affresco potenzialmente intimidatorio e si rivela ricco di personaggi e momenti suggestivi. La cui eco risuonerà in noi per molto tempo.

The Legend of Zelda: Echi di saggezza (Grezzo/Nintendo), su Switch, da 45€ a 60€

-

NEXT Lézat-sur-Lèze. Grande successo per la Giornata del Patrimonio