Simon “Snake” Boisvert preso di mira dai fan di CH

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Questa domenica, una vera e propria ondata di critiche si è abbattuta su Simon “Snake” Boisvert, un analista noto per i suoi commenti caustici e intransigenti.

Dopo le sue recenti dichiarazioni su Filip Mesar, la promessa slovacca dei Montreal Canadiens, Boisvert è diventato il bersaglio degli internauti.

@processushockey “Non lo prenderei nemmeno al posto dei Rocket!” Diciamo solo che Snake non è il più grande fan di Filip Mesar???? #canadiens #lnh #habs #hockey #nhl #nhldraft #filipmesar #montrealcanadiens ♬ suono originale – Le Processus

Il web è in fiamme, i sostenitori della CH sono feroci e il dibattito si intensifica.

Viviamo in un’epoca in cui la libertà di espressione non è più un diritto assoluto e in cui l’opinione di tutti è soggetta alla censura popolare?

Tutto è iniziato con un episodio del podcast Processodove Boisvert ha dichiarato senza mezzi termini che Mesar non avrebbe avuto successo nemmeno nell’American League, arrivando addirittura a definirlo un “giocatore di periferia” senza futuro nell’hockey professionistico nordamericano.

Per alcuni questa affermazione è stata uno schiaffo in faccia, un attacco diretto alle speranze che molti ancora ripongono nello sviluppo del giovane slovacco.

Nel giro di poche ore, i social media sono andati in fiamme e il profilo di “Snake” Boisvert è diventato un campo di battaglia in cui i sostenitori hanno espresso la loro rabbia.

Su Twitter i commenti fioccano da ogni parte.

“Chi è ‘il Serpente’? Non ci interessa l’opinione di un nulla “.

I commenti esprimono con disprezzo un totale disinteresse, perfino rabbia, per le osservazioni di Boisvert.

Alcuni prevedono un imminente scambio di Mesar, ma la maggior parte ha risposto alle critiche dell’analista. Altri sono andati anche oltre, definendo Boisvert “sprezzante” e paragonandolo a un “ratto” piuttosto che a un serpente.

Qualcuno potrebbe ricordare un commento passato su Kasperi Kapanen, quando Boisvert denigrò il giocatore prima che segnasse 7 gol al campionato mondiale:

“Un essere disconnesso”

Queste reazioni sollevano una domanda fondamentale: stiamo perdendo il diritto alla libertà di espressione quando un’opinione diventa impopolare?

Simon Boisvert, che si è costruito la reputazione di analista senza filtri, sembra ora pagare un prezzo alto per i suoi commenti taglienti.

Ma dovrebbe rimanere in silenzio? In una società che valorizza il dialogo e la diversità di opinioni, la censura popolare amplificata dalle folle online rischia di limitare il dibattito e soffocare i punti di vista delle minoranze.

È chiaro che i tifosi dei Canadiens non sono pronti ad accettare le critiche alle loro giovani promesse, in particolare a Filip Mesar che, sebbene criticato da molti, conserva ancora un certo alone di speranza tra loro.

Ma siamo realisti: Filip Mesar è stato un errore nella bozza, qualunque cosa si dica.

I difensori di Mesar non stanno digerendo le affermazioni di Boisvert e alcuni non esitano a mettere in dubbio la sua legittimità come analista. Ma questa ondata di rabbia potrebbe spingersi troppo oltre?

Mentre Simon Boisvert continua a provocare reazioni virulente, il dibattito si estende ben oltre la semplice valutazione di un giocatore di hockey.

La domanda rimane: ci è concesso di non essere d’accordo con l’opinione della maggioranza o siamo costretti ad accettare tutte le speranze di CH per evitare il linciaggio digitale?

Se la libertà di espressione è un pilastro della nostra società, le reazioni contro “Snake” Boisvert rivelano una preoccupante tendenza alla polarizzazione e all’intolleranza verso coloro che osano uscire dal consenso.

Ha detto che Mesar non ha il livello richiesto per avere successo, nemmeno nell’American League con i Laval Rocket. Lo ha definito un “giocatore di periferia”, un termine dispregiativo nell’hockey per descrivere un giocatore che resta fuori dalle aree importanti sul ghiaccio e non si impegna fisicamente o in modo offensivo nelle aree in cui si giocano le partite.

Boisvert ha spiegato che, secondo lui, sono pochissimi i giocatori con questo stile di gioco nell’hockey giovanile che riescono ad arrivare alla NHL e non ritiene che Mesar sia un’eccezione a questa regola.

È arrivato al punto di dire che non avrebbe nemmeno preso Mesar nella formazione dei Laval Rocket, il che dimostra che non lo vede avere successo nemmeno a quel livello.

In altre parole, ritiene che Mesar sia un errore del primo round per i Canadiens, un giocatore che non è stato all’altezza delle grandi aspettative riposte su di lui da quando è stato selezionato al 26° posto assoluto nel 2022. Lo definisce una “scelta sprecata”.

Per Boisvert, la mancanza di progressione di Mesar è evidente, soprattutto se paragonata a Owen Beck, scelto al secondo giro lo stesso anno ma che ha mostrato segnali molto più promettenti.

Per questo motivo vede Mesar come una promessa deludente che probabilmente non raggiungerà un livello sufficiente per avere un impatto nella NHL.

Vale la pena di essere oggetto delle critiche più feroci?

Abbastanza da farti venire la pelle d’oca.

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