PARIGI (Reuters) – L’inflazione complessiva britannica è rimasta stabile ad agosto rispetto all’anno precedente al 2,2%, in linea con le aspettative, secondo i dati ufficiali pubblicati mercoledì.
Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento dei prezzi al consumo del 2,2 per cento il mese scorso, dopo un aumento simile registrato il mese precedente.
Su base mensile, l’inflazione è accelerata allo 0,3% in agosto, dopo il -0,2% di luglio, mentre il consenso prevedeva un +0,3%.
La cosiddetta inflazione “core”, ovvero escludendo le voci volatili, è risultata pari al +3,6% su un anno e allo +0,4% su un mese, rispetto al +3,3% e allo +0,1% rispettivamente di luglio. Il consenso era rispettivamente del +3,5% e dello +0,4%.
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L’indicatore dell’inflazione arriva in concomitanza con la riunione di giovedì della Banca d’Inghilterra (BoE), che dovrebbe lasciare invariati i tassi di interesse dopo averli tagliati il 1° agosto.
La BoE, che ad agosto aveva previsto un’inflazione del 2,4%, stima che entro la fine dell’anno dovrebbe salire a circa il 2,75%.
“È improbabile che i dati odierni inneschino un altro taglio dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra domani”, scrive Yael Selfin, economista capo di KPMG UK. “Mentre ci aspettiamo che la Banca d’Inghilterra guardi oltre l’aumento previsto dell’inflazione generale, l’inflazione dei servizi rimane elevata”.
La sterlina si è rafforzata rispetto al dollaro dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione e giovedì gli investitori hanno ridotto le aspettative di un taglio dei tassi da parte della BoE, con una probabilità ora intorno al 28%.
L’inflazione dei servizi, un indicatore delle pressioni sui prezzi interni, è accelerata al 5,6 percento dal 5,2 percento di luglio. Il sondaggio Reuters aveva previsto un aumento più modesto al 5,5 percento.
Le tariffe aeree, aumentate del 22,2% tra luglio e agosto, hanno contribuito all’aumento dell’inflazione dei servizi, secondo l’Office for National Statistics (ONS). I prezzi dei biglietti solitamente aumentano tra i due mesi, ma l’ONS ha affermato che questo è stato il secondo aumento più grande da quando sono iniziate le rilevazioni nel 2001.
(Scritto da Claude Chendjou, con il contributo di Suban Abdulla, curato da Tangi Salaün e Blandine Hénault)
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