La Federal Reserve statunitense ha tagliato i suoi tassi di interesse chiave di 50 punti base

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Oggi, mercoledì 18 settembre, la Federal Reserve statunitense ha iniziato ad allentare la sua politica monetaria con un taglio di 50 punti base dei suoi tassi chiave, il primo da marzo 2020.

  • La decisione, attesa con particolare interesse dagli investitori, ormai non era quasi più oggetto di dubbi.
  • Dopo un ciclo di undici aumenti dei tassi tra marzo 2022 e luglio 2023, la Fed ha annunciato oggi un taglio dei tassi di 50 punti base, portandoli a un livello compreso tra il 4,75% e il 5%.
  • Un numero crescente di economisti e analisti aveva stimato nelle ultime settimane che la Fed avrebbe annunciato un taglio di 50 punti base dei suoi tassi chiave, il che dà fiducia nello scenario di un atterraggio morbido (atterraggio morbido) dell’economia americana.
  • La Fed ha affermato nella sua dichiarazione di aver “acquisito maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2 percento” e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano “più o meno bilanciati”. La Fed rimane “fermamente impegnata a sostenere l’occupazione” e a “riportare l’inflazione al suo obiettivo” del 2 percento.
  • Come accade oggi, è probabile che la decisione di novembre sarà largamente influenzata dai dati sul mercato del lavoro.
  • Gli investitori prevedono un allentamento di 100 punti base entro la fine dell’anno.

Si tratta dell’ultima riunione politica della Fed prima delle elezioni di novembre e la decisione probabilmente metterà sotto i riflettori il presidente Jerome Powell, poiché lo stato dell’economia e l’inflazione sono tra le principali preoccupazioni degli elettori.

  • Il candidato repubblicano Donald Trump ha già affermato che la decisione della Fed di tagliare i tassi era “qualcosa che sapevano di non dover fare” in prossimità delle elezioni.

Ad agosto, l’inflazione annuale è salita al 2,5% negli Stati Uniti (dal 2,9% di luglio), in calo ma comunque al di sopra dell’obiettivo del 2%. Il numero di posti di lavoro creati è aumentato meno del previsto, ma il tasso di disoccupazione ha continuato a scendere, dal 4,3% al 4,2%.

Giovedì scorso, 12 settembre, la BCE ha effettuato un secondo taglio dei suoi tassi di riferimento di 25 punti base, dopo quello di giugno e la pausa di luglio.

Sebbene un ulteriore taglio a ottobre sembrasse improbabile e la BCE decisa a seguire l’approccio graduale annunciato a giugno, il taglio di 50 punti base della Fed, che potrebbe spingere l’euro al rialzo, potrebbe indurre il Consiglio direttivo a rivedere la propria posizione.

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