Lo stato di salute della vittima di un incidente stradale nel Var peggiora improvvisamente, archiviato il processo contro un conducente

Lo stato di salute della vittima di un incidente stradale nel Var peggiora improvvisamente, archiviato il processo contro un conducente
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Majid aveva appena scelto di tacere di fronte alle domande precise e pressanti della presidente Julie Gadiollet quando Me Élodie Gigant, intervenendo nell’interesse della parte civile, è uscita frettolosamente dall’aula del tribunale penale di Draguignan con il cellulare all’orecchio.

Costanti in calo sul tavolo operatorio

Al capolinea il compagno dello scooterista a cui Majid avrebbe causato la caduta domenica scorsa tra Le Muy e Roquebrune-sur-Argens. Vittima di una frattura al bacino, questa infermiera quarantenne avrebbe dovuto essere operata a Nizza mercoledì, lo stesso giorno del processo contro il presunto responsabile dei suoi disagi. Ma l’anestesia è appena stata raggiunta, la costante di Roland (il nome è stato cambiato) autunno. Si è verificata un’embolia polmonare bilaterale. Il quarantenne, la cui prognosi vitale è in pericolo, si trova oggi tra la vita e la morte.

Nel box, Majid non si rende conto di cosa sta succedendo in questo momento, a differenza del suo compagno, che sta piangendo. Inizialmente perseguito per aver messo in pericolo altri e lesioni involontarie, il trentenne vede peggiorare le qualifiche mosse nei suoi confronti a seconda dell’evoluzione dello stato di salute di Roland. E rischiare molto di più a livello legale.

Perché secondo i testimoni nei minuti precedenti l’incidente il comportamento alla guida di Majid era tutt’altro che ragionevole. Guidare ad alta velocità durante la guida della sua Dacia su questo tratto della Nationale 7, sorpassando diversi veicoli attraversando la linea bianca e le zebre, Majid aveva già quasi investito Roland qualche minuto prima girando improvvisamente a destra per evitare un’isola centrale. Il conducente dello scooter ha poi guadagnato terreno procedendo in linea retta, prima di essere colpito da dietro e cadere pesantemente a terra.

“Guido tranquillamente quando sono ubriaco”

Oltre alla testimonianza di Roland, che ha raccontato ai gendarmi di aver visto nei suoi specchietti una Dacia blu avvicinarsi a tutta velocità, le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona travolgono Majid. Chi però confuta tutte le accuse, nonostante un test alcolemico positivo (1,45 g).

“Non ho toccato nessun veicolo, ho paura, assicura. Come tutti gli altri, quando sono ubriaco guido piano per evitare di essere fermato dalla polizia.” Sotto custodia di polizia, arriverà ad affermare che le immagini della videosorveglianza provengono da a “falso” e che è stato Roland a scontrarsi con lui…

L’indagine su questo caso non andrà oltre. Il fascicolo, ora nelle mani del gip, viene rispedito per consentire alla Procura di meglio provvedere. Nel frattempo, Majid viene mandato in custodia cautelare.

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