Il discorso di Aimé Jacquet rivolto a Robert Pire, membro della squadra francese, campione del mondo nel 1998 durante i Mondiali organizzati in Francia, ha lasciato il segno in tutti. Il tecnico francese spiega che, nonostante il suo incredibile talento, Robert manca di rigore in certi passaggi perché è troppo “simpatico”.
Un messaggio completamente trasponibile con il genio di Carlos Alcaraz.
Accontentare il pubblico è un dato di fatto, ma non può essere una linea di condotta, soprattutto quando ci si trova di fronte ai più grandi giocatori della storia.
Questo è esattamente quello che è successo ieri contro Djokovic dove Carlos ci ha provato troppo in alcune situazioni regalando punti gratuiti che pesano molto quando si fanno i conti.
Carlos è davvero creativo ma dovrà capire che da lui ci aspettiamo anche un certo rigore e uno spirito più combattivo. Djokovic non ha mai avuto per mano un Federer e nemmeno un Nadal, e molto presto ha capito che se voleva fare la storia doveva dimenticare l’arte ma metterci ogni volta il modo.
E la strada del tennis moderno sono le gambe, un numero minimo di errori e un grande cuore per lasciare l’anima in campo.
Soprattutto non vogliamo dire a noi stessi, alla fine della carriera di Carlos, che aveva talento, avrebbe potuto vincere 15 tornei del Grande Slam ma ha preferito essere il beniamino del pubblico…
Pubblicato mercoledì 22 gennaio 2025 alle 08:35
