Le più belle retrospettive dedicate al movimento Art Déco in Francia

Le più belle retrospettive dedicate al movimento Art Déco in Francia
Le più belle retrospettive dedicate al movimento Art Déco in Francia
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Il padiglione dei negozi del Louvre, dedicato al loro laboratorio di decorazione Studium, progettato dall’architetto Albert Laprade e dal fabbro Edgar Brandt. Nel 1974, questi grandi magazzini lasciano il posto al Louvre des antiquaires… che ospiterà la Fondazione Cartier per l’arte contemporanea alla fine del 2025.

Fondo Laprade, Albert, Accademia di Architettura, Città dell’Architettura e del Patrimonio, Archivi di architettura contemporanea, Adagp, Parigi, 2025.

Il tempio dello stile

Saccheggiata dai bombardamenti alleati durante la Grande Guerra, Saint-Quentin, in Piccardia, fu ricostruita in stile “moderno”. Le Nuove Gallerie, progettate dall’architetto parigino Sylvère Laville, sono uno dei suoi edifici emblematici in stile Art Déco. Questo antico “tempio del commercio”, rimasto “nel suo stato originale”, ha ospitato nel 1925 un’esposizione sulla moda e l’arte di vivere, sottolineando le innovazioni tecniche e il know-how francese. Le maison Lanvin, Lalique, Christofle, Van Cleef & Arpels, Puiforcat e Louis Vuitton partecipano con gioia.

Eleganza e modernità, dal 17 maggio al 21 settembre 2025, Palais de l’Art Déco, 14, rue de la Sellerie, 02100 Saint-Quentin, saint-quentin.fr

Il padiglione Mulhouse, progettato dall’architetto André Vendre. Mulhouse era all’epoca una delle città alsaziane più grandi e attive.

Augusto Leon; Dipartimento dell’Hauts-de-Seine, museo Albert-Kahn.

Regioni in subbuglio

No, la modernità non è stata solo illustrata nella capitale, diversi movimenti artistici regionalisti ne hanno assorbito il vocabolario: geometria delle linee, stilizzazione dei motivi, tavolozza chiara. Ciò è dimostrato dalle porcellane di Limoges, dai nastri di Saint-Étienne, dalle sete di Lione, dalle ceramiche di Ciboure e dalle maioliche della fabbrica Henriot di Quimper. Tra gli altri tesori, da notare il mobile dell’appartamento del tennista Jean Borotra che decorava Benjamin Gomez, rappresentante di un movimento neo-basco. Creazioni poco conosciute.

Art déco nella regione, dal 13 settembre 2025 al 3 gennaio 2026, Museo di Valence, 4 place des Ormeaux, 26000 Valence, museedevalence.fr

Influenza belga

La villa privata, commissionata dal barone Louis Empain nel 1931, è un piccolo gioiello in stile Art Déco. L’architetto Michel Polak si è avvalso dei grandi artigiani Max Ingrand per il tetto in vetro, Edgard Brandt e Alfred François per i lavori in ferro, la villa si distingue per le sue linee geometriche e l’opulenza dei suoi materiali. Una cornice ideale in cui ricreare l’atmosfera dei ruggenti anni Venti, a suon di jazz. Il momento clou della presentazione? Un insieme eccezionale di venticinque vetrate originali.

Echi di Art Déco, fino al 25 maggio, Fondazione Boghossian, Villa Empain, 67, avenue Franklin-Roosevelt, Bruxelles, villaempain.com

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