Paul Mescal contro Pedro Pascal: un primo sguardo all’epico ‘Gladiatore II’

Paul Mescal contro Pedro Pascal: un primo sguardo all’epico ‘Gladiatore II’
Paul Mescal contro Pedro Pascal: un primo sguardo all’epico ‘Gladiatore II’
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Entrambi gli uomini hanno fatto il loro mestiere nella brutalità, ma mentre il guerriero di Crowe era un maestro del controllo, Pascal dice che il suo personaggio è qualcuno che si ritrova trasportato dalle circostanze. “Penso che succeda molto prima che tu possa fermarti e mettere in discussione ciò che hai fatto. E poi ovviamente non c’è modo di cambiare”, dice. “È un generale molto, molto bravo, il che può significare un ottimo assassino”. Per Lucio, Acacio è il simbolo di tutto ciò che detesta. “Il film inizia con la squadra di razziatori della flotta romana, che arriva dal mare e decima la Numidia”, dice Scott. “È piuttosto orribile”.

Brick Wall Paul: “È diventato così forte. Preferirei essere scaraventato giù da un palazzo piuttosto che doverlo combattere di nuovo”, dice Pedro Pascal.

Direttore: Aidan Monaghan/Paramount Pictures.

Lucio, un tempo nipote dell’imperatore di Roma, si ritrova prigioniero di essa. “Quando sei un prigioniero di guerra a Roma, se sei danneggiato, vieni ucciso. Se sei in forma, verrai messo in qualche tipo di servizio, come la schiavitù, o andrai nell’arena per morire”, dice il regista. Ciò porta a un colpo di scena che il regista è disposto a rivelare ora: “Il problema è che, quando arriva a Roma come prigioniero e ha un primo round nell’arena, vede sua madre, con suo shock. Non sa se è viva o no. Come potrebbe saperlo? Non ci sono telefoni. Non c’è la stampa. E c’è sua madre nel palco reale che sembra piuttosto in forma dopo 20 anni. Ed è con il generale con cui si è trovato faccia a faccia sul muro in Numidia”.

Lucilla non riconosce la creatura malconcia nel Colosseo come suo figlio, e non ha idea della sanguinosa storia tra lui e l’uomo che ama. “È una donna che ha subito una perdita enorme, e in mezzo a tutto questo, un dono che è Pedro Pascal”, dice Nielsen. “Che dono è quell’uomo. Anche per recitare, per lavorare, lo adoro assolutamente, ed è così perfetto per questo ruolo. È uno di quegli attori rari che ha davvero cuore, anima e allo stesso tempo questo incredibile dono della trasformazione”.

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