Bruno Le Maire “cauto” di fronte alla sospensione della riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione – Libération

Bruno Le Maire “cauto” di fronte alla sospensione della riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione – Libération
Bruno Le Maire “cauto” di fronte alla sospensione della riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione – Libération
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Il ministro dell’Economia critica la sospensione da parte del presidente del Consiglio della riforma che avrebbe dovuto essere ratificata con decreto questo lunedì. RN e PS, al contrario, accolgono favorevolmente la sua decisione.

Lui è “cauto”, Bruno Le Maire. Cautela di fronte alla decisione del primo ministro Gabriel Attal di sospendere la riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione che avrebbe dovuto essere ratificata con decreto questo lunedì 1° luglio. Questa mattina su France Inter il ministro dell’Economia ha criticato “gli impegni che si possono dare, la situazione delle circostanze, gli accomodamenti, i calcoli” che ha portato, si capisce dalle sue parole, Matignon ad abbandonare questo progetto che unisce contro di lui le due grandi forze risultanti dal primo turno delle elezioni legislative, vale a dire il RN e il Nuovo Fronte Popolare (NFP). E ripeterlo, come fa da mesi“con un modello sociale costante non potremo raggiungere la piena occupazione”, aggiungendo : “Non cambierò le mie convinzioni nell’arco di 24 ore perché dovrei essere in grado di convincere così e così.”

Per ora, la decisione di sospendere questo nuovo giro di vite – forse il più difficile in cinque anni di riforme del sistema di assicurazione contro la disoccupazione – è in ogni caso accolta con favore sia dal RN che dal Partito Socialista. “Ne sono molto felice, è una vittoria per il popolo francese”, UN ha reagito lunedì mattina su - Jean-Philippe Tanguy, della sede nazionale della RN. Presente sul set contemporaneamente, Olivier Faure, primo segretario del PS “sensibile al fatto che [Gabriel Attal] ho sentito che i francesi si opponevano violentemente a questa riforma”. Ma ha sottolineato che una delle prime motivazioni di questo progetto è stata quella di “sedurre l’elettorato del signor Tanguy”, “dopo anni in cui l’estrema destra spiegava che tutti coloro che oggi vivono in difficoltà, con il reddito di solidarietà, erano in welfare”.

“Spero soprattutto che questo sia l’annuncio di un cambiamento nelle pratiche”, ha osservato su France Bleu il deputato uscente delle Landes Boris Vallaud (PS), per il quale è necessario “riconsiderare il posto delle parti sociali, delle organizzazioni sindacali e della socialdemocrazia nel dibattito democratico”.

Dalla parte dei sindacati, la CGT, attraverso il suo segretario confederale Denis Gravouil, deplora Pubblicazione che il governo ha prorogato le norme attuali solo di un mese, fino al 31 luglio. Qualunque sia la futura maggioranza risultante dalle urne, “un altro decreto dovrà necessariamente essere preso entro il 31 luglio”, osserva.

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