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Pagamento di terzi contro la carta Vitale? Non è così semplice allo sportello

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Il nuovo sistema, previsto dall’emendamento convenzionale, che rende obbligatorio presentare la tessera Vitale per la dispensazione di alcuni farmaci, pena non poter beneficiare del pagamento di terzi, rischia di rendere più complesso l’esercizio quotidiano.
Il 22 gennaio, nel corso del Comitato Tecnico Paritetico Nazionale Permanente (CTPPN) che ha riunito i due sindacati rappresentativi della professione e delle assicurazioni sanitarie, è stato discusso il caso del sistema di pagamento in conto terzi nei confronti della carta Vitale – previsto nel convenzionale emendamento pubblicato con decreto del Lo scorso 5 luglio – è stato menzionato.

Per la cronaca, l’articolo 11 di questo emendamento prevede il rafforzamento dell’uso della carta Vitale nell’esercizio del pagamento di terzi in alcuni casi individuati dall’assicurazione sanitaria. Ad esempio, per i medicinali che potrebbero costituire oggetto di traffico: medicinali e dispositivi medici per il diabete, stupefacenti e farmaci assimilati (TSO) o anche medicinali dal valore superiore a 300 euro. Per tali dispense sarà obbligatoria la presentazione della Carta Vitale per ottenere il pagamento da parte di terzi. Un obbligo ben lungi dal rispondere alla realtà sul campo, come sottolinea Pierre-Olivier Variot. Il presidente dell’Unione dei sindacati dei farmacisti comunitari (USPO) ricorda inoltre che il farmacista ha un obbligo legale di pagamento verso terzi per le persone in cura a lungo termine, in caso di incidente sul lavoro o anche per le donne. altoparlanti. Di conseguenza, la decisione della CNAM potrebbe collocare le farmacie in situazioni delicate. “Cosa fare se una donna incinta con diabete gestazionale non può accedere alla sua insulina perché non ha con sé la sua Vitale card? Oppure gli anziani che delegano ai parenti il ​​ritiro delle loro cure in farmacia? Per non parlare della reazione dei pazienti sottoposti a OST che non potranno presentare la propria Vitale card…”, si chiede.

Per quanto riguarda i pazienti diabetici, un’altra misura preoccupa il presidente dell’USPO. Nei prossimi giorni sarà disponibile un modulo Cerfa per disciplinare le prescrizioni degli analoghi del GLP-1. Tra le giustificazioni di questa prescrizione per la copertura sanitaria, l’intolleranza alla metformina. Questa condizione deve essere soddisfatta per tutte le prescrizioni, nuove e vecchie, afferma Pierre-Olivier Variot, precisando che i pazienti hanno tre mesi di tempo per presentare questo documento. “Sarà difficile per i nostri pazienti ottenere un appuntamento con il loro diabetologo così rapidamente”denuncia aggiungendo “è la prima volta che una prescrizione dovrà essere motivata retroattivamente! “.

Nuovi vincoli ai quali i pazienti vulnerabili avranno difficoltà a conformarsi, rileva Gérard Raymond, presidente di Assos Santé. Protesta contro queste ulteriori restrizioni all’accesso alle cure. “Abbiamo il diritto all’oblio”dice del pagamento di terzi con la carta Vitale e ritiene che sia assurdo sospettare di un paziente diabetico, conosciuto da decenni dal suo farmacista. Gérard Raymond è preoccupato per questo discorso “più colpevoli che responsabili”che oggi si rivolge ad alcune categorie di pazienti, non si estende trasversalmente a tutte le persone socialmente assicurate.

Salute

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