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Le giraffe soffocano di più a causa del loro collo lungo?

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La natura fa davvero le cose così bene? A ben vedere, non sempre. I delfini possono essere carini, ma ad esempio sono famigerati stupratori. Le formiche sembrano innocue, ma sono formidabili schiaviste, rubano le larve dai nidi vicini e le trattano come bestiame. Le femmine di iena, anche se sembrano ridere tutto il giorno, soffrono particolarmente durante il parto, a causa di un pene finto che la natura ha infilato tra le loro gambe senza che sappiamo bene il perché.

In breve, la natura fa le cose a modo suo e non sempre ha senso. C’è motivo di mettere in discussione quasi tutto ciò che ci circonda. Prendiamo le giraffe: il loro lungo collo non è leggermente invalidante? Il torcicollo sembra inevitabile, per non parlare del rischio di soffocamento: il cibo deve viaggiare così a lungo che sicuramente aumenta la possibilità di un ingorgo. Un ramo un po’ sodo che s’infila nel fogliame ingerito e, purtroppo, qual è la tragedia?

Un collo nello scatto

Le giraffe camelopardalis – chiamiamole giraffe, risparmiamo tempo – hanno un collo che può misurare fino a 2,5 metri e pesare in media 250 chili, proprio questo. Queste misurazioni, per quanto sproporzionate possano sembrare, sono particolarmente ben progettate dalla natura per affrontare le sfide implicate da questa morfologia unica. Se non troviamo mucchi di giraffe che muoiono di soffocamento in mezzo alla boscaglia è perché l’evoluzione ha fatto bene le cose.

Se sezioniamo il collo di una giraffa, possiamo vedere che la trachea, composta da anelli cartilaginei rigidi, rimane permanentemente aperta, indipendentemente dalla posizione o dall’angolazione dell’arto. Questo sistema garantisce che le vie aeree non si chiudano, anche quando la giraffa abbassa la testa per bere. Questa trachea destinata all’aria è distinta anche dall’esofago, attraverso il quale…

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