Un brillamento solare, registrato dalla NASA nel 2012.AP/NASA
I super brillamenti solari sono molto più potenti della tipica radiazione del nostro sole. Potrebbero causare enormi disagi e devastazioni.
Laura Helbig / t-online
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Quest’anno abbiamo potuto osservare un fenomeno meteorologico sorprendente: l’aurora boreale, che abbiamo potuto osservare anche alle nostre latitudini.
La causa: tempeste solari. Il sole è stato infatti estremamente attivo nel 2024, un vigore che ha generato numerose eruzioni. Sebbene le aurore boreali che accompagnano le tempeste solari siano magnifiche e benigne, le eruzioni possono tuttavia essere pericolose.
Le conseguenze di una massiccia eruzione solare sono diverse ma molto reali. I satelliti in orbita attorno alla Terra sono particolarmente disturbati. Una tempesta nel 2022 ha messo fuori combattimento quasi 40 satelliti Starlink. Gli episodi più violenti possono portare al collasso delle reti elettriche.
10.000 volte i “nostri” brillamenti solari
Secondo l’Agenzia spaziale europea (Esa), i danni derivanti da questo tipo di fenomeni estremi potrebbero ammontare in Europa a circa 15 miliardi di euro. I ricercatori dell’Istituto Max Planck per la ricerca sul sistema solare (MPS) di Gottinga, in Germania, hanno esaminato questi brillamenti super solari – o meglio, stellari.
Queste eruzioni radioattive estremamente potenti non hanno ancora influenzato il “nostro” sole. Ma altre stelle hanno già sofferto. Sono fino a 10.000 volte più potenti delle più potenti eruzioni solari mai registrate.
Un’eruzione per sole e per secolo?
Secondo le informazioni raccolte dagli scienziati, risulta che anche il nostro sole ha provocato eruzioni che hanno raggiunto un livello paragonabile in passato. Il team MPS ha utilizzato le immagini del telescopio spaziale Kepler della NASA, ormai dismesso, che ha misurato la luminosità delle stelle tra il 2009 e il 2013.
Ha analizzato 56.450 stelle simili al Sole e documentato 2.889 super brillamenti. In media, un’eruzione di questo tipo si verifica circa una volta al secolo per stella, molto più spesso di quanto si pensasse in precedenza.
Trilioni di bombe nucleari
I super brillamenti rilasciano energie paragonabili a quelle di trilioni di bombe termonucleari. Lo ha detto l’astronomo e ricercatore Sami Solanki alla rivista tedesca Spiegel:
“Non sappiamo se le particelle vengono espulse durante un super brillamento. Se è così, dovremmo temere conseguenze enormi in caso di contatto con la Terra.
Sami SolankiSpiegel
Una delle tempeste solari più potenti mai registrate fu quella del 1859, chiamata anche evento Carrington, dal nome del ricercatore che per primo la osservò. A quel tempo, causò enormi interruzioni alle reti telegrafiche. Potremmo quindi vedere l’aurora boreale da Roma e L’Avana. Ma anche in questo caso non si può parlare di super eruzione.
È possibile rilevare tracce di tempeste solari in natura: ad esempio misurando l’isotopo di carbonio C-14 nel legno di vecchi alberi o mediante varianti radioattive del berillio e del cloro nel ghiaccio del ghiacciaio. Tali analisi mostrano che negli ultimi millenni si sono verificate almeno cinque eruzioni eccezionali come quella del 1859.
Previsioni difficili
Le previsioni a lungo termine per queste grandi eruzioni sono già difficili, ancora di più per una potenziale super eruzione. Quello che sappiamo è che è solo quando il Sole mostra imminenti segni di eruzione che possono attivarsi i sistemi di allarme.
La sonda Vigil dell’ESA, progettata per osservare il Sole lateralmente a partire dal 2031, potrebbe offrire un passo avanti significativo in quest’area. Dovrebbe consentire ai satelliti potenzialmente colpiti di reagire in tempo o proteggere meglio le reti elettriche.
(Adattamento francese: Valentine Zenker e Alexandre Cudré)
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