In un universo in cui luce e ombra sono radicalmente divise in due fazioni, con una terza, terrificante fazione che minaccia di travolgere le altre due, il giocatore è chiamato a conquistare città, villaggi e roccaforti; Sconfiggi nemici a volte mortali, il tutto in un ambiente bellissimo e riccamente dettagliato. Benvenuto a Canti del silenzio.
Sviluppato e pubblicato da Chimera Entertainment, il titolo è un sorprendente mix di gioco di battaglia automatico, gioco di grande strategia (4X) e gioco di costruzione di serie di carte, ognuno con abilità specifiche che devono essere utilizzate con stile durante i combattimenti.
È anche un gioco a turni, con limitazioni tra cui il numero di unità che puoi reclutare alla volta o la distanza che puoi percorrere sulla mappa principale.
Ed è quindi alla testa dei nostri eserciti, comandati da eroi dai poteri vasti e diversi, che dovremo assicurarci di eliminare ogni opposizione, o addirittura di raggiungere un obiettivo specifico, se giochiamo in modalità campagna. Ma come, forse, altri giochi del genere, saranno piuttosto le modalità schermaglia e multiplayer quelle in cui vorremo avventurarci, piuttosto che imporci limitazioni artificiali per far progredire la storia.
Questa storia, però, è francamente ben scritta, con questa idea ben nota, ma qui molto ben ripetuta, di una minaccia vasta, quasi indistruttibile, che insegue un piccolo gruppo di sopravvissuti, di fragili alleanze tra fazioni danneggiate, ecc.
L’aspetto più interessante di Canti del silenziotuttavia, queste sono le sue immagini. Mappe, unità, edifici, eroi… tutto è meravigliosamente disegnato a mano, con un livello di dettaglio davvero mozzafiato. Potremmo benissimo trovare un’influenza dalla serie La Saga dello Stendardo. Ancora un po’, infatti, e sembra un fumetto.
Una colpa centrale
Purtroppo, se riusciamo a comprendere – e anche ad apprezzare – i vincoli tattici legati al numero massimo di unità gestibili contemporaneamente dai nostri eroi, con concetti di riserve, forze rimaste in guarnigione, ecc., il fatto di aver scelto un la modalità battaglia quasi automatica è senza dubbio ciò che danneggia di più il gioco.
Perché tutta questa pianificazione tattica, tutta la precisione che il giocatore può dimostrare nel prepararsi allo scontro successivo, tutto questo finisce fin dall’inizio dello scontro, le nostre forze attaccano immediatamente i nemici più vicini, senza giudicare se questo sia sicuro. o addirittura utile.
E se il sistema delle carte da gioco aggiunge pepe alle cose, la situazione può diventare rapidamente caotica, rendendo difficile vedere veramente cosa sta succedendo. E quindi poter agire correttamente.
Su scala macro, del resto, la situazione non è molto migliore: se piacciono i classici Eroi di forza e magia III magari abusi imponendo la gestione (e il raccolto!) di troppe risorse, Canti del silenzio ne offre solo tre. Questi sono prodotti solo dalle città conquistate, piuttosto che dall’occupazione di vari edifici. Ci sono anche pochissimi artefatti e altre cache di risorse sulla mappa.
Di conseguenza, ci priviamo di gran parte del piacere strategico di questo tipo di giochi, l’unica complessità che ruota in gran parte attorno alla necessità di reclutare rapidamente unità e affrettarsi a conquistare le città più rapidamente dei nostri avversari. Impossibile, addirittura, avere un esercito amico come rinforzo. E non parliamo del sistema di movimento che, come l’interfaccia, è impreciso, il che porta a volte a movimenti o clic inappropriati.
Ci sono molte cose buone dentro Canti del silenzio. Ma purtroppo abbiamo l’impressione che al di là dell’estetica, gli sviluppatori non sapessero davvero come offrire un’esperienza più completa. Quindi ci troviamo di fronte a qualcosa di deludente, che meritava più amore e complessità.
Canti del silenzio
Sviluppatore ed editore: Intrattenimento Chimera
Piattaforma: Windows (testato su Steam), PlayStation 4 e 5, Xbox One e Series
Gioco disponibile in francese (interfaccia e sottotitoli)
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