Un team internazionale ha appena scoperto tre galassie mostruose nell’Universo primordiale. Mathilde Fontez, caporedattrice della rivista Epsilonevoca con questa scoperta, la prima infanzia dell’Universo. Ciò indica che la formazione stellare nell’Universo primordiale era molto più efficiente del previsto.
franceinfo: Torniamo indietro nel tempo fino all’inizio dell’Universo, con il telescopio spaziale James Webb che ha scoperto tre galassie molto luminose, molto ricche di stelle, appena un miliardo di anni dopo il Big Bang?
Matilde Fontez: Sì, un miliardo di anni sembra un tempo lungo, ma su scala astronomica è molto breve. Ed è questo che sorprende di queste tre galassie. Tre ammassi stellari – chiamati semplicemente S1, S2 e S3 – che sono stati rilevati da un team internazionale che coinvolge l’Università di Ginevra e il CEA in Francia.
Si distinguono tra le dozzine di galassie più piccole e normali registrate dagli astronomi. S1, S2 e S3 ospitano molte stelle. Sono ricchi quasi quanto la nostra galassia, la Via Lattea. Sono troppo massicci, troppo maturi.
Ci aspettavamo piuttosto di trovare piccole galassie?
Sì, a quel tempo nell’Universo, gli astronomi avevano predetto l’esistenza di galassie piuttosto giovani, piccole, ancora embrionali. Semplicemente perché per fare una galassia, normalmente, ci vuole tempo. Con il tempo una nube di gas si densifica, diventa più compatta, collassa per formare prima le stelle, poi altre.
Immaginavamo che tutto ciò avrebbe richiesto miliardi di anni, in particolare osservando il tasso di crescita delle galassie attuali. Queste galassie sembrano aver subito un’improvvisa crescita: hanno formato stelle, con un’efficienza due o tre volte superiore a quella prevista e a quella che osserviamo oggi nelle galassie.
Si tratta di un’anomalia, di un caso particolare?
Questa è tutta la questione. Forse S1, S2 e S3 hanno beneficiato di un ambiente particolare, di una zona dell’Universo molto densa di materia, che ha favorito la formazione delle stelle. Ma queste tre galassie non sono le uniche.
Dalla messa in servizio del telescopio James Webb nel luglio 2022, si sono susseguiti programmi per osservare questo Universo primordiale. Questo è l’obiettivo principale del telescopio: osservare questo periodo antico, le prime età del cosmo, come si sono formate le strutture, le galassie, le stelle, gli ammassi di galassie.
E le anomalie si accumulano: galassie a spirale molto più antiche, molto concentrate in stelle, ipermassicce; buchi neri troppo grandi: come possono formarsi così velocemente? Troppa polvere. Queste tre galassie S1, S2, S3 chiariscono il punto, perché sono state misurate con grande precisione mediante spettroscopia. Potrebbe essere necessario rivedere i modelli di formazione: la storia dell’infanzia dell’universo.
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