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un'associazione mette in guardia dai modelli connessi che spiano gli utenti

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L'associazione inglese per la tutela dei consumatori Which? avviso sui dati inviati da diversi modelli Airfryer delle principali marche.

Gli Aifryer ancora una volta nel mirino dei difensori della privacy. L'associazione inglese per la tutela dei consumatori Which? lancia un alert su questi prodotti che spopolano sui social network. Secondo l'organizzazione, alcuni modelli connessi appartenenti a grandi marchi tendono a trasmettere informazioni sensibili.

Xiaomi, Cosori e Aigostar individuati

Si distinguono Xiaomi, Cosori e Aigostar, perché le applicazioni complementari di questi dispositivi inviano dati personali come la posizione dello smartphone, ma anche l'indirizzo dell'utente e il suo sesso a server situati in Cina.

Se questi marchi specificano chiaramente che raccolgono questi dati nelle loro condizioni d'uso, quale? lo vede invece come una “raccolta eccessiva” con “poca trasparenza sul loro utilizzo”.

Non è la prima volta che gli Airfryer vengono presi di mira per questo motivo. Durante il lancio di Monsieur Cuisine Connect di Lidl, un concorrente più accessibile del Bimby, sembrava che fosse presente un microfono, senza che fosse menzionato nelle istruzioni per l'uso. Se fosse inattivo, potrebbe comunque essere attivato dagli utenti più hacker, creando una potenziale violazione, ad esempio per ascoltare un utente a sua insaputa.

All'epoca Lidl si difese spiegando che per un certo periodo il suo Monsieur Cuisine Connect avrebbe dovuto utilizzare Alexa, impartendo ordini tramite voce. Il brand aveva specificato che non era possibile attivarla da remoto.

Per quanto riguarda i marchi citati da Which?, lo specialista nella lotta contro i software pirata MalwareBytes, che rilancia questa indagine, spiega di non capire perché le applicazioni di questi Airfryer richiedano così tanti dati: “Questo serve “Esiste un scopo per te, l'utente, o è solo un produttore troppo curioso?”

Vengono poi forniti alcuni consigli, tra cui la lettura della privacy policy di ciascun produttore. Si può anche accettare o meno di installare un'applicazione dedicata, ma anche di concederle determinati permessi: “I produttori contano sul fatto che non leggerete l'informativa sulla privacy, ma ci sono cose che sono molto rivelatrici”.

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