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Una pianta estinta da più di 30 anni è finalmente ricomparsa, resuscitata dai botanici francesi

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I botanici sono riusciti a reintrodurre una pianta scomparsa da anni utilizzando una tecnica molto particolare.

È un piccolo miracolo prodotto dai botanici francesi. Hanno riportato in vita una pianta scomparsa dagli anni ’90. L’ultimo esemplare è stato osservato nel 1973, ma la specie non è stata considerata estinta in natura fino alla metà degli anni ’90 l’albero della guava cinese, ne hanno distrutto l’esistenza.

Fortunatamente, alcuni semi sono stati raccolti e conservati prima di questa scomparsa da Jean-Yves Lesouëf, fondatore del Conservatorio Botanico Nazionale (CNB) di Brest. Poiché i semi non germinavano naturalmente, i botanici decisero di ricorrere alla coltura in vitro di una parte vitale dell’embrione del seme, una tecnica volta a rigenerare un’intera pianta utilizzando le cellule. Gli esemplari sono poi nati in una serra e sono sopravvissuti fino al 2008. Gli scienziati hanno recuperato all’ultimo minuto i germogli che hanno potuto moltiplicarsi, permettendo la creazione di 300 mini-piante in una provetta. Riuscirono così a produrre abbastanza individui per considerare il suo ritorno allo stato naturale.

Questa specie è stata reintrodotta a Mauritius, il suo habitat originale. Questa iniziativa è stata importante perché questo ambiente ospita una fauna e una flora molto particolari in cui ogni individuo ha un ruolo da svolgere. L’assenza di un membro può indebolire l’equilibrio dell’intero ecosistema. Questa pianta reintrodotta è Cylindrocline lorencei. È un arbusto della famiglia del asteraceae, che misura dai due ai tre metri di altezza e che prosperava nel cuore del sito della Plaine Champagne, nel Parco Nazionale della Rivière Noire. Ha fiori viola.

Gli esperti, tuttavia, temevano che la specie avrebbe avuto difficoltà a reintrodursi nel suo spazio naturale degradato. Ciò si è rivelato possibile “a patto di valutare adeguatamente le cause di questo degrado e di dotarci dei mezzi per consentire il ripristino dell’ambiente”, ha spiegato Stéphane Buord, direttore scientifico della CNB. Geografico nazionale. È stato quindi necessario collocarli in un sito protetto dalle piante invasive. Venuti ad osservarli lo scorso luglio, i botanici notarono che i Cylindrocline lorencei raggiungono già il metro di altezza. Ora vengono monitorati e le loro fasi di crescita registrate. Questa tecnologia, che ha permesso di salvarli, potrebbe essere riutilizzata per la Hyophorbe amaricaulis, una palma delle Mauritius di cui è rimasto un solo rappresentante.

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