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Quali sono le tendenze delle vacanze per il 2025?

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“Vacanze, dimentico tutto. Non c’è più niente da fare”, cantava Élégance all’inizio degli anni ’80. E più di mezzo secolo dopo questo successo di un giorno, la tendenza rimane la stessa: l’ozio. Tuttavia, ci sono alcune sfumature sui nostri desideri di vacanza. Sfumature che vengono evidenziate nel rapporto annuale del gruppo Expedia, che possiede diverse agenzie di viaggio online.

L’all-inclusive non ha prezzo

Una volta che la roulotte è in movimento, la vacanza inizia! Considerato a lungo riservato alle famiglie, l’all-inclusive piace sempre più alla generazione Z. Così, il 42% dei nati tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2010 dichiara che è la tipologia di soggiorno preferita. Un giovane su tre afferma che la sua percezione di questo tipo di alloggio è cambiata in positivo. Tutto compreso, pancake e cocktail in piscina a Djerba, va bene.

Da notare inoltre che il 41% degli Z desidera un soggiorno senza stress a un prezzo ragionevole; Il 39% è preoccupato per la facilità di prenotazione di questo tipo di soggiorno all-inclusive e il 38% sottolinea l’impressione di lusso che deriva da un hotel all-inclusive.

Mangiare bene è l’inizio della felicità

È risaputo che i francesi sono dei buongustai. Una piccola grigliata con gli amici o un bicchiere di rosé con il partner (ma anche con moderazione) vicino alla spiaggia non possono deludere. Un altro insegnamento tratto dallo studio è l’importanza della qualità dei ristoranti negli hotel, siano essi all-inclusive o meno.

Un viaggiatore su tre afferma che il servizio in camera di un rinomato ristorante di un hotel lo spingerebbe a prenotare, mentre il 31% afferma che i tavoli al ristorante riservati esclusivamente agli ospiti dell’hotel sarebbero il motivo principale della prenotazione. Consapevoli della domanda, sempre più locali si rivolgono a chef stellati.

Reti, influenza e sfiducia

Negli ultimi anni, i social network come TikTok hanno avuto un impatto sulle destinazioni di viaggio, mettendo in evidenza prodotti o luoghi insoliti. Le Cinque Terre in Italia sono un buon esempio.

Così, il 39% dei viaggiatori afferma di andare a fare la spesa o al supermercato durante il soggiorno e il 44% cerca prodotti locali non disponibili a casa da portare ad amici o colleghi. La cultura del caffè in Costa Rica, le degustazioni di tè in Cina o addirittura l’introduzione ai rituali legati al matcha in Giappone sono in aumento.

Da notare infine che i viaggiatori si rivolgono volentieri al JOMO (Joy Of Missing Out), ovvero l’atto di andare in vacanza rifiutando l’ingiunzione dei social network di testare a tutti i costi questa o quella tendenza. Social sì, ma in modalità aereo durante le vacanze. Il diritto alla disconnessione (anche dall’app 20 Minuti) può andare bene.

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