Molti indossano i jeans una, due o tre volte prima di metterli in lavanderia. Abbastanza per inorridire Charles Bergh, amministratore delegato di Levi’s. Il capo ha più volte rivelato nelle interviste che non lava quasi mai i suoi pantaloni di jeans. In una conferenza nel 2014, ha detto che indossava dei jeans che aveva comprato un anno prima e che non aveva mai lavato prima. “E ancora non ho alcuna malattia della pelle”, ha detto.
Nel 2023 si è spinto ancora oltre, dichiarando al canale di notizie della CNBC: “Non ho mai messo i miei jeans in lavatrice”. Oltre al fatto che ciò danneggia il tessuto, ritiene che l’industria del denim già consuma grandi quantità di acqua per la produzione e la lavorazione del cotone.
“Non sto dicendo che non dovresti mai lavare i jeans”, spiega Charles Bergh, che preferisce altri modi di lavarli. “Se, ad esempio, ho un po’ di curry sui pantaloni, pulisco semplicemente il punto in cui si trova la macchia”, spiega. Il suo metodo è a dir poco interessante. “Se è molto sporco, in questo caso perché ho sudato molto, lo lavo sotto la doccia”, dice. Si mette i pantaloni e si insapona le gambe. Una tecnica che dice di aver acquisito quando frequentava gli ostelli della gioventù e non aveva accesso a una lavatrice.
Sul sito Levi’s il produttore consiglia inoltre di lavare i jeans solo dopo averli indossati una dozzina di volte. I modelli in denim grezzo, cioè non lavati e non trattati, dovrebbero essere lavati in lavatrice solo tre volte all’anno. I jeans devono essere rovesciati per essere lavati in acqua fredda e asciugati all’aria.
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