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Test LG 65C4: un TV Oled dal rapporto qualità prezzo esplosivo

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Nel 2024, l’LG C4 succede logicamente al C3 dell’anno scorso. Non disturba la gamma a prima vista, dato che manteniamo lo stesso pannello Oled Evo con i suoi pregi e difetti, così come una definizione di 3840 x 2160 pixel. Il miglioramento principale riguarda il processore, con un α9 AI Gen 7 leggermente più efficiente sulla carta e un passaggio a 144 Hz.

Anche il sistema operativo WebOS è stato rielaborato per fornire una migliore esperienza all’utente, ma questa costituisce l’unica novità degna di nota dell’LG C4 con l’evoluzione del processore. Nonostante questa mancanza di rivoluzione, resta da vedere se questo televisore continuerà ad imporsi come punto di riferimento sul mercato. La versione LG 65C4 da 65 pollici che stiamo testando qui ha un prezzo di 2.000 euro. Notiamo quindi un calo rispetto al prezzo di vendita consigliato del C3, che è apprezzabile. Lo stesso vale per le altre dimensioni dello schermo, proposte ai seguenti prezzi:

  • LG 42C4 da 42 pollici: 1200 €
  • LG 48C4 da 48 pollici: 1300 €
  • LG 55C4 da 55 pollici: 1600 €
  • LG 77C4 da 77 pollici: 3300 €
  • LG 83C4 da 83 pollici: 5000 €

Attenzione, i modelli da 42 e 48 pollici hanno un pannello diverso dalle altre diagonali e normalmente sono un po’ meno luminosi.

Tutte le misurazioni di luminosità e colorimetria menzionate in questo articolo sono state effettuate con una sonda SpectraCal C6-HDR e il software CalMAN Ultimate.

Qualità dell’immagine

Il pannello Oled Evo, identico a quello del 2023, mantiene l’architettura a quattro subpixel (rosso, verde, blu e uno bianco per migliorare la luminosità) caratteristica di LG. Con questa tecnologia gli angoli di visione sono ancora ottimi e la perdita di luminosità misurata al 13% con un angolo di 45° rimane molto inferiore rispetto ai televisori LCD che possono perdere tra il 35% e il 70%.

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I sub-pixel del pannello Oled.

© Les Numeriques

Gli infiniti contrasti specifici di Oled garantiscono neri di perfetta profondità e resa dettagliata nelle scene buie. Lato colorimetria niente da eccepire: in modalità Filmmaker la calibrazione rimane eccezionale con un delta E di 1,9, ben al di sotto della soglia critica di 3. La temperatura colore media, misurata a 6700 K, è quasi perfettamente allineata allo standard di 6500 K, mentre la gamma di 2.5 assicura una riproduzione piuttosto precisa dei livelli di grigio, anche se a volte un po’ troppo scuri.


Confronta le foto

1 – Delta E SDR medio misurato a 1,9 2 – Curva della temperatura colore – media 6700 K 3 – Curva gamma – media 2,5

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Sebbene sia dotato del nuovo processore α9 Gen 7, che dovrebbe essere un po’ più efficiente dell’α9 Gen 6 del modello precedente, è difficile quantificare i vantaggi concreti. La tecnologia di compensazione del movimento TruMotion è comunque altrettanto efficace. E se può essere interessante per lo sport, vi consigliamo di disattivarlo per la visione di film e serie per evitare l’effetto “telenovela”. TruMotion è comunque disabilitato in modalità Filmmaker.

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L’LG 65C4 è dotato di un sensore di luce ambientale che, una volta attivato, regola automaticamente la luminosità e il bilanciamento del bianco in base all’illuminazione della stanza. Ciò può risultare particolarmente comodo se si guarda la TV in orari diversi della giornata, poiché questa gestione intelligente ottimizza l’immagine in tempo reale. Oltre a questo, il dispositivo offre modalità specifiche per sport e videogiochi, nonché una modalità AI che analizza i contenuti per selezionare le impostazioni più appropriate per ogni tipo di programma.

HDR

Come al solito, i televisori LG sono compatibili con HDR10, HLG e Dolby Vision, ma non con HDR10+ che è ovviamente riservato al concorrente Samsung e ad alcuni altri produttori.

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A sinistra, la curva EOTF nella finestra HDR10, 10%; a destra, la curva di luminanza HDR, finestra al 10%.

La curva EOTF di riferimento (in giallo) viene rispettata fedelmente fino al 65% circa di luminanza. Oltre questa soglia, si verifica uno smoothing progressivo quando il pannello riceve un segnale HDR a 10.000 cd/m². Questa scelta tecnica mira a preservare i dettagli nelle zone molto luminose dell’immagine, evitando il fenomeno dell’ ritaglio (quando un’immagine troppo bianca perde sfumature e dettagli). Con un segnale HDR a 1000 cd/m², invece, la curva segue perfettamente il riferimento su tutta la scala di luminanza.

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Le nostre misurazioni hanno rivelato una luminosità di picco di 970 cd/m² su una finestra del 10%, un buon risultato che posiziona questo televisore al di sopra dei modelli LCD entry-level. Ci rammarichiamo tuttavia che non ci sia alcun miglioramento rispetto al C3 del 2023. Il picco luminoso rimane quindi inferiore ai livelli raggiunti dagli Oled di fascia alta, come sull’LG G4 o sul Samsung S95D che superano i 1600 cd/m², senza dimenticare Mini-Led che raggiungono i 2400 cd/m².

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A causa della luminosità massima inferiore, le scene HDR non beneficeranno dello stesso impatto visivo di questi televisori con prestazioni più elevate. La colorimetria è comunque nel complesso fedele (delta E medio di appena 1,7), e solo alcune sfumature di verde sono leggermente distorte.

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Delta E HDR in modalità Filmmaker – 1.7

Il televisore offre un’eccellente copertura dello spazio colore DCI-P3 (95,5%) comunemente utilizzato nel cinema, mentre la copertura di Rec. 2020 – più ampio, ma meno diffuso – è la norma per gli schermi Oled (69%).

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A sinistra, copertura dello spazio DCI-P3; a destra, il REC-2020.

Nuvolosità e fioritura

A differenza dei televisori LCD che spesso soffrono di effetti aloni (fioritura) intorno agli oggetti e ai sottotitoli luminosi e alle aree più o meno luminose (annebbiamento), la tecnologia Oled offre un’immagine perfettamente omogenea. Le nostre misurazioni hanno rivelato una variazione della luminosità del bianco di appena il 3%, un risultato che garantisce una visualizzazione uniforme su tutta la superficie dello schermo.

Riflettanza

Il filtro Vanta Black presentato ad LG nel 2023 riduce notevolmente i riflessi ambientali sullo schermo con una riflettanza media di solo il 18%. Il Samsung S95D, con il suo grado di riflessione dell’8%, rimane attualmente il punto di riferimento in termini di antiriflesso.

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Videogiochi

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Ratchet & Clank.

© Les Numeriques

L’Oled mostra un tempo di risposta estremamente basso che i giocatori apprezzeranno. In modalità Gioco, il ritardo di visualizzazione (ritardo di ingresso) è limitato a 12,5 ms, ma puoi andare oltre attivando il Game Optimizer e selezionando l’opzione Enhancer nelle impostazioni. Questo tempo di risposta scende poi a soli 9,5 ms, garantendo una reattività eccezionale e nessun ritardo tra un’azione eseguita sul controller e la sua ripercussione sullo schermo. Inoltre, la totale assenza di afterglow, specifica dei pannelli Oled, elimina qualsiasi effetto di movimento.

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La barra di gioco LG.

© Les Numeriques

Se la modalità Gioco visualizza un’immagine di base troppo fredda e con colori pazzeschi, basta apportare alcune modifiche nei menu per ottenere una colorimetria precisa e più naturale. Regolando la temperatura del colore su Warm 50, il delta E scende sotto 3 in SDR, ma non è così in HDR, il che è strano. Non abbiamo mai riscontrato questo problema su altri televisori LG, ma questa volta il delta E rimane troppo alto con una media di 9,8.

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Delta E HDR in modalità Gioco: 9.8.

© Les Numeriques

Con le sue quattro porte HDMI 2.1, l’LG C4 è perfettamente equipaggiato per ospitare console e soundbar senza farsi troppe domande. Sono incluse anche le tecnologie VRR (Variable Refresh Rate), ALLM (Auto Low Latency Mode) e la compatibilità FreeSync Premium e G-Sync, eliminando così gli effetti di lacrimazione (strappo dell’immagine) e microsaccadi. Piccolo bonus, il rinfresco dell’immagine va da 120 a 144 Hz; una differenza esigua che andrà a beneficio solo dei giocatori PC.

Ergonomia

In linea con il modello precedente, l’LG 65C4 conserva le stesse caratteristiche ed un identico design, fatta eccezione per il rivestimento in plastica sul retro. Tutto è ancora altrettanto ordinato e il piede rimane invariato con una profondità di 23 cm per una lunghezza di 47 cm. Dovrebbe consentirti di posizionare una soundbar nella parte anteriore se i tuoi mobili non sono troppo stretti.

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La connettività è ben fornita con quattro porte HDMI 2.1, tre porte USB, una porta Ethernet, un’uscita audio digitale ottica, una porta PCMCIA Common Interface CI+ (situata nella parte superiore), nonché un connettore per antenna per la ricezione terrestre e satellitare. L’LG 65C3 dispone anche di un sintonizzatore DVB-T/T2, DVB-S/S2 e DVB-C e offre connettività wireless tramite Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac e Bluetooth 5.1, consentendo l’uso di cuffie o dispositivi wireless altoparlanti.

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Il retro del televisore.

© Les Numeriques

L’interfaccia, ora sotto webOS 24, rimane fluida e consente comunque di gestire i profili utente con consigli personalizzati in base ai contenuti visualizzati. Lì puoi trovare applicazioni classiche come Netflix, YouTube, Amazon Prime, Disney+, Spotify, OCS o MyCanal. Dopo l’introduzione nel 2023 delle “schede rapide”, che raggruppano automaticamente le applicazioni per categoria (gaming, sport, domotica, ecc.), a distanza di un anno non si registrano novità significative, bisogna ammetterlo…

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La connettività è molto completa.

© Les Numeriques

Sia la TV che il telecomando sono dotati di microfoni integrati per il controllo vocale. Dicendo “Ciao LG”è possibile regolare il volume, modificare le impostazioni dello schermo o cambiare canale. Il Magic Remote è identico a quello degli anni precedenti con tastierino numerico, giroscopio che permette di dirigere la TV con un puntatore, nonché pulsanti dedicati ai servizi di streaming (Netflix, Prime Video, Disney+ e Rakuten TV), per non parlare accesso diretto ad Alexa. È quindi ancora altrettanto pratico, ma il suo design inizia ad essere attuale. Tieni presente che l’Assistente Google è stato recentemente rimosso dall’interfaccia webOS.

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Il fidato telecomando magico di LG.

© Les Numeriques

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