Pubblicato il 6 ottobre 2024 alle 16:00
Uno spettacolo celeste eccezionale ci aspetta a metà ottobre con l’arrivo della cometa Tsuchinshan-ATLAS nel nostro cielo autunnale.
È intorno al 10 ottobre che la cometa Tsuchinshan-ATLAS si avvicinerà alla Terra a circa 70 milioni di chilometri, dopo un viaggio di diversi milioni di anni. Secondo gli esperti, la cometa è nata nella nube di Oort, un enorme ammasso di piccoli pianeti e corpi celesti ai confini del sistema solare.
Prevista luminosità eccezionale
Dalla sua scoperta nel 2023, gli astronomi di tutto il mondo hanno atteso con impazienza questo momento e hanno analizzato attentamente il suo percorso verso il Sole. Alcuni la chiamano addirittura la “cometa del secolo” poiché la sua luminosità potrebbe essere cento volte più forte di quella di altre comete del 21° secolo e quindi superare la brillantezza della cometa C/2020 F3 o della cometa NEOWISE nell’estate del 2020.
Anatomia di una cometa
Le comete sono costituite da tre parti: il nucleo, che è fatto di ghiaccio e polvere, i capelli, che costituiscono l’atmosfera luminosa che la circonda, e le code, che si formano con gas e polvere man mano che la cometa si avvicina al Sole. In passato, le comete che passavano più vicine al Sole sviluppavano le code più impressionanti e luminose.
Un momento decisivo
Il suo passaggio vicino al Sole sarà fondamentale per il futuro poiché durante questo avvicinamento il ghiaccio presente nel suo nucleo sublima, rilasciando così una lunga scia di polvere che riflette la luce solare. D’altra parte, in alcuni casi, il nucleo della cometa non sopravvive. Il calore intenso e le forze gravitazionali possono causare la disintegrazione del nucleo, con conseguente perdita di materiale e diminuzione della luminosità.
Uno spettacolo astronomico mozzafiato!
Finora era visibile soprattutto nell’emisfero australe, lasciando il Nord un po’ affamato. Da metà ottobre, però, non resta che guardare verso il sole al tramonto per godersi finalmente lo spettacolo. Se il cielo è limpido, la cometa potrebbe brillare tanto quanto Venere.
Nella migliore delle ipotesi sarà possibile osservarlo ad occhio nudo, ma sarà ancora più spettacolare con un binocolo o un telescopio.
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