Le particelle fini aumentano il rischio di eczema

Le particelle fini aumentano il rischio di eczema
Le particelle fini aumentano il rischio di eczema
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Questa settimana, la Francia sta attraversando un periodo di crisi ondata di freddo…che aumenta i rischi di inquinamento atmosferico. La brutta notizia? Questo povero qualità dell’aria aumenta il rischio di irritazione della pelle. Sappiamo che il nostro ambiente è in gran parte coinvolto in una serie di malattie contemporanee. Interferenti endocrini o pesticidi sono i principali fornitori di malattie, nessuno lo mette in dubbio oggi. Anche l’aria che respiriamo.

A partire dalla rivoluzione industriale, ogni anno si registra un aumento dell’1% delle persone affette da eczema atopico.

UN nuovo studio Gli americani affermano che il inquinamentopiù significativo durante i periodi freddi, aumenta il rischio di malattie della pellesoprattutto eczema. Pubblicato sull’importante rivista scientifica Plos One, questo studio condotto dal Center for Air, Climate and Energy Solutions degli Stati Uniti conferma un legame tra l’incidenza dell’eczema e i livelli medi di inquinamento con particelle finie quindi il luogo di residenza dei pazienti.

Eczema: sempre più persone colpite

Eczema è la terza malattia cronica della pelle più diffusa in Francia (dopo l’acne e le micosi), colpisce il 34% della popolazione. Una patologia molto meno innocua di quanto sembri, sostiene uno studio britannico pubblicato nel 2021 sul Il giornale di allergia e immunologia clinica (JACI) trasmesso dall’American Academy of Allergy, Asthma & Immunology (AAAA) avendo stabilito nel 2021 che “i pazienti con eczema atopico grave avevano un rischio di morte aumentato del 62% rispetto a quelli senza eczema”. Senza dubbio, sostengono gli scienziati, a causa di patologie incrociate e/o un livello diinfiammazione più alto a causa dell’eczema.

Da allora gli scienziati hanno notato un aumento dei casi industrializzazione della società, prevalenza che continua poiché da allora si è registrato un aumento dell’1% nel numero di persone colpite ogni anno. Su scala globale, casi di dermatite atopica stanno aumentando in tutti i paesi.

Ma soprattutto, questi sono i grandi città che sono preoccupanti. Già nel 2010 uno studio inglese evidenziava una percentuale più alta di persone affette da eczema nelle aree urbane (rispetto a quelle rurali). Questo nuovo lavoro conferma la sovrarappresentazione dei residenti urbani in questo tipo di patologia cutanea ma andiamo oltre e accusiamo più precisamente il inquinamento da polveri sottili.

Particelle sottili: quali effetti sulla salute?

Emesse durante la combustione automobilistica, in particolare, particelle fini di diametro inferioresuperiori a 2,5 micrometri, sono già noti per il loro effetto deleterio sulla salute cardiovascolare”, riferisce Posta internazionale che riporta lo studio pubblicato in Plos One. L’Inserm, dal canto suo, lo ricordaOrganizzazione mondiale della sanità (CHI) attribuisce più di 4 milioni di morti all’anno all’inquinamento atmosferico, in particolare alle particelle fini il cui diametro è inferiore a 2,5 micron (PM2,5), le stesse che vengono coinvolto nell’eczema. Qui Santé Publique stima che circa 40.000 morti premature siano attribuibili al PM2,5. Malattie direttamente colpite dall’inquinamento? IL malattie respiratorieè ovvio, comeasma e BPCO, malattie cardiovascolari (infarto del miocardio e ictus) e alcune malattie della pelle, in particolare l’eczema, come confermato da questo lavoro scientifico. IL numero di casi di eczema raddoppiare di 10 microgrammi di particelle fini aggiuntive per metro cubo di aria.

Perché l’inquinamento atmosferico è maggiore quando fa freddo?

Gli inverni si susseguono e sono simili: l’ foto dell’inquinamento con particelle fini (le più pericolose perché penetrano nel cuore delle nostre cellule) fioriscono ogni anno, soprattutto con tempo freddo e secco. Come spiegarlo? Dal nostro viaggio Prima di tutto. In città si trascura la mobilità dolce (bicicletta). autouna delle principali cause di inquinamento in particelle fini. A ciò si aggiunge l’esplosione dell’uso dei riscaldatori, alcuni dei quali (ve li dettagliamo qui) fanno male alla salute. Ma un’altra pagfenomeno Meno noto spiega i picchi di inquinamento nei periodi freddi e secchi: l’inversione delle temperature. Quando il terreno è molto Freddol’inquinamento atmosferico resta “bloccato” e non sfugge altitudine.

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