Il messaggio ricevuto dalla Terra dalle profondità del cosmo non conteneva né un messaggio di una specie extraterrestre né una scoperta sbalorditiva, ma rappresentava di per sé una piccola rivoluzione. Per la prima volta nella storia dell'esplorazione spaziale, i dati hanno viaggiato nello spazio tramite un raggio laser a infrarossi codificato su una distanza di 16 milioni di chilometrisuperando di gran lunga le prestazioni dei sistemi di comunicazione tradizionali.
Parallelamente ai suoi obiettivi scientifici, la missione Psiche ha permesso di testare una nuova tecnologia di comunicazione essenziale per le future missioni di esplorazione del sistema solare: DSOC (Deep Space Optical Communications), è grazie ad essa che questo messaggio ha raggiunto la Terra.
Puntare all’infinitamente piccolo nell’infinitamente grande
Il dispositivo DSOC è molto più di un semplice ricetrasmettitore spaziale. Il suo funzionamento si basa su una complessa coreografia tra la sonda e due installazioni terrestri californiane. Da un lato, gli impianti di Table Mountain del JPL (Jet Propulsion Laboratory) emettono un faro laser che funge da punto di riferimento. Il telescopio Hale dell'Osservatorio Palomar, situato 130 km a sud, cattura invece i segnali trasmessi dallo spazio.
La difficoltà maggiore di questo esperimento risiede nell'estrema precisione richiesta per portarlo a termine. Per stabilire tale comunicazione, gli ingegneri devono padroneggiare un esercizio di vertiginosa complessità: mantenere un raggio laser su un bersaglio in costante movimento.
I fotoni impiegano 50 secondi per percorrere i 16 milioni di chilometri che separano la sonda dalla Terra. Durante questo breve periodo di tempo, i due punti di contatto continuano la loro corsa nello spazio, richiedendo continui aggiustamenti ai sistemi di puntamento. Riuscire a tenere in equilibrio una moneta sulla punta di un ago durante un terremoto sembrerebbe, a un esame più attento, quasi più semplice di ciò che i team della NASA hanno appena realizzato.
Un ponte tra la Terra e lo spazio
L'innovazione del DSOC risiede nella sua capacità di compattare le informazioni in onde infrarosse più corte delle tradizionali frequenze radio. Questa caratteristica rende possibile il raggiungimento la trasmissione è fino a cento volte più veloce ai sistemi attuali. Tali prestazioni aprono nuove prospettive per le future missioni spaziali: trasmissione di immagini ad alta definizione, invio di voluminosi dati scientifici e persino trasmissione di video dai confini del sistema solare.
Se l’obiettivo principale di Psyche resta lo studio dell’asteroide (16) Psyche – che raggiungerà nel 2028 per una missione di 26 mesi – il successo dell’esperimento DSOC è già un enorme passo avanti. La NASA ha semplicemente stabilito un nuovo standard nelle telecomunicazioni spaziali, che arriverà consolidare l’arsenale tecnologico missioni di esplorazione interplanetaria oggi e nei prossimi decenni.
- La NASA ha trasmesso dati tramite un raggio laser a infrarossi per oltre 16 milioni di chilometri utilizzando la tecnologia DSOC.
- Il DSOC ha mantenuto con successo un raggio laser su un bersaglio in movimento nello spazio, nonostante la distanza.
- Questa innovazione consentirà la trasmissione dei dati fino a cento volte più velocemente attraverso lo spazio.
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