quando la visione di Canal+ era gratuita

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Editoriale La Presse de la Manche

Pubblicato il

10 novembre 2024 12:28

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Una storia unica collega Cherbourg (Manche) e la canale televisivo criptato Canal+che festeggia attualmente il suo 40° anniversario. Il tempo passò e il caso è ormai prescritto.

Canal+ senza pagare

Nel Anni ’80una piccola voce, che è diventata un segreto di Pulcinellacircolava per le strade di Cherbourg: era possibile vedere i programmi criptati del canale televisivo Canal+ senza abbonamento e, soprattutto, senza pagare.

Come ? Semplicemente utilizzando un decoder pirata. Ma il passaparola ha attirato l’attenzione, soprattutto da parte di giustizia et dirigenti del canale a pagamento.

Canale gratuito

Dopo un inizio difficile, Canal+ ha cominciato a farlo trovare il successo a metà degli anni ’80, ma il successo ha la sua parte di problemi. Proprio come il grandi marchi della moda deve affrontare il contraffazioniCanal+ si è trovata di fronte al problema dei decoder venduti di nascosto: i famosi decoder pirata.

All’inizio, quando il canale è stato lanciato e per ragioni economicheCanal+ aveva scelto un primo decoder poco costosopur essendo consapevoli del rischio di una possibile pirateria.

Un mese dopo il lancio da Canal+ in 1984E rivista di elettronica ha pubblicato un articolo e prevede di creare un decoder pirata in casa e bypassare così l’abbonamento.

L’emittente ha poi fatto bandire e sequestrare la rivista, ma il danno era fatto: i piani del decoder pirata erano in circolazione. La storia non dice se la famosa rivista sia caduta nelle mani di tecnici dell’arsenale da Cherbourg.

Arsenale+

In novembre 1988IL notiziari televisivi da FR3 Normandie ha annunciato la vicenda:

Gli ingegneri elettronici della DCAN di Cherbourg (NdR: Direzione delle Costruzioni Navali e degli Armamenti) hanno prodotto decodificatori pirati.

Per loro, da spendere piani sottomarini per quelli dei decoder Canal+ è stato un gioco da ragazzi. Di cui però hanno perso i nostri piccoli geni tecnologia era che le voci andavano oltre i progettisti di questo produzione illegale.

La Presse de la Manche citò addirittura la vicenda con un titolo evocativo: “Vento di panico tra i pirati”. In effetti, nella regione di Cherbourg, era diventato troppo facile procurarsi un decoder pirata.

Ricerche

Canal+ ha poi stimato a 500.000 il numero dei decoder pirata in tutto il paese, perché accadeva anche quello che stava accadendo a Cherbourg. in altre città della Francia.

IL giustizia poi ha fatto il suo lavoro, e il gendarmi marittimi scoprì negli uffici dell’arsenale di Cherbourg i famosi progetti dei decodificatori, il che, va detto, non era più veramente un segreto.

Al di là dei piani, diverse ricerche ha avuto luogo nelle case privatecon la scoperta dei famosi decoder pirati.

Decoder nella spazzatura

Questa concezione che è sfuggita i suoi creatori non lo era davvero una questione di soldima solo una piccola impresa tecnica per accontentare ad amici e familiari. Ma questa attività artigianale era diventata produzione su larga scala decodificatori pirata.

Quando fu annunciata la relazione al gran pubblicomolti decoder pirati sono finiti nella spazzatura per non essere scoperti durante ulteriori perquisizioni.

L’azione coordinata della giustizia e della gendarmeria marittima ha messo fine a questa storia, soprattutto perché Canal+ avrebbe rafforzato la sua tecnologia di crittografia con l’arrivo di un nuovo decoder chiamato Syster.

Nicolas CALLUAUD

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