I “salti di CO2” sono improvvisi aumenti di CO2 nell’atmosfera scoperti negli archivi sul clima circa dieci anni fa. Fin dall’inizio sono stati collegati a perturbazioni nella circolazione dell’oceano Atlantico chiamate AMOC che, modificando la distribuzione delle temperature e delle precipitazioni sul globo, trasformano alcuni pozzi di carbonio in fonti. Ma fino ad ora la causa dell’incostanza di questi salti è rimasta oscura: alcuni disturbi nell’AMOC hanno innescato questi aumenti di CO2, mentre altri non hanno avuto alcun effetto.
L'obliquità della Terra: un fattore chiave per i salti di CO2
Grazie al campionamento della carota di ghiaccio EPICA Dome C in Antartide, un nuovo studio identifica l’obliquità terrestre come un parametro essenziale. Dei 22 salti di CO2 individuati, 18 si verificano durante i periodi di forte obliquità, vale a dire quando l'inclinazione della Terra è più pronunciata. Come possiamo spiegare questo legame tra disturbo oceanico, inclinazione della Terra e rilascio improvviso di CO2? Potrebbe verificarsi presto un nuovo salto di CO2? Risposte con Etienne Legrain, paleoclimatologo presso la Libera Università di Bruxelles. È il primo autore di questo studio condotto presso l'Istituto di geoscienze ambientali di Grenoble e pubblicato in Geoscienze naturali e coautore di un articolo popolare sull'argomento in The Conversation.
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