Recensione Marshall Monitor III ANC: cuffie piacevoli da vedere, indossare e ascoltare

Recensione Marshall Monitor III ANC: cuffie piacevoli da vedere, indossare e ascoltare
Recensione Marshall Monitor III ANC: cuffie piacevoli da vedere, indossare e ascoltare
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Ordini

Fedele alla sua filosofia, Marshall offre un'ergonomia basata su tre pulsanti fisici. C'è uno stick multidirezionale che può essere premuto per eseguire la maggior parte dei comandi, oltre a due pulsanti discreti situati dietro i rami. Quello a sinistra viene utilizzato per passare da una modalità di ascolto all'altra, mentre quello a destra, il pulsante Marshall, è programmabile. È così possibile avviare Spotify Tap, un preset dell'equalizzatore salvato in precedenza o l'assistente vocale.

Il fatto che gli altri controlli di base non siano personalizzabili non è un grosso problema. Per navigare tra le tracce, gestire il volume o riprodurre/mettere in pausa, è sufficiente spostare il joystick in verticale o in orizzontale oppure premerlo. Oltre ad essere reattivi, questi comandi sono molto facili da ricordare.

Connettività

In teoria, il Monitor III ANC è all'avanguardia della modernità poiché integra un chip Bluetooth 5.3 compatibile con lo standard LE Audio. Solo che questa contabilità verrà implementata solo nelle prossime settimane durante un futuro aggiornamento. In quel momento le cuffie potranno beneficiare in particolare del codec LC3 e della possibilità di trasmissione Auracast.

A parte questa frustrazione temporanea, le ultime cuffie Marshall sono dotate delle funzionalità attese da un prodotto di fascia alta: accoppiamento rapido Google Fast Pair con Switch Auto, Microsoft Swift Pair, connessione multipunto, spegnimento automatico e rilevamento delle porte. Per i codec, gli inglesi utilizzano i classici SBC e AAC. Considerando il posizionamento di prezzo delle cuffie, AptX e/o LDAC non sarebbero stati eccessivi.

Per completare questo elenco, il Monitor III ANC offre due nuovi perfezionamenti: un'opzione di volume adattivo per modulare il tono delle cuffie a seconda dell'ambiente, nonché una tecnologia di spazializzazione 3D chiamata Soundstage. La latenza è di 225 ms secondo i nostri calcoli. Un valore appena corretto, ma comunque troppo alto per giocare in buone condizioni. Infine, l'assenza di una porta jack da 3,5 mm impedisce alle cuffie di funzionare in modalità passiva, ma da accese è possibile fruirle via cavo.

Applicazione

Dopo il nostro test delle cuffie Major V, la nostra opinione è la stessa sull'app Marshall dedicata. Ergonomico, offre l'essenziale senza essere completo come le app di punta di Sony o Sennheiser. Tra i pregi segnaliamo la possibilità di regolare la riduzione del rumore e la modalità Trasparenza su tre livelli, la gestione della porta automatica e dello standby.

Anche se a cinque bande, l'equalizzatore sta iniziando a fare il suo tempo, mentre le opzioni di conservazione della batteria sono piuttosto aneddotiche.

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