Nuovi batteri marini: una soluzione promettente contro l’inquinamento da plastica!

Nuovi batteri marini: una soluzione promettente contro l’inquinamento da plastica!
Nuovi batteri marini: una soluzione promettente contro l’inquinamento da plastica!
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Le mangrovie, queste foreste costiere tropicali, sono da tempo riconosciute per la loro importanza ecologica. Oggi rivelano una nuova risorsa nella lotta contro l’inquinamento. Diego Javier Jiménez Avellaricercatore del MEGBLab dell’Università KAUST, sottolinea: “Gli ecosistemi di mangrovie sono esposti ad alti livelli di plastica e i loro suoli contengono diverse comunità microbiche, compresi microrganismi plastici attivi”.

Questa scoperta si inserisce in un contesto allarmante di proliferazione della plastica negli oceani. I ricercatori hanno sviluppato una tecnica innovativa per selezionare batteri capaci di trasformare, in particolare, la plastica polietilene tereftalato (PET). Questo approccio potrebbe rivoluzionare le strategie per combattere i rifiuti di plastica su scala globale.

Lo studio ha evidenziato l’impatto delle particelle PET e dell’intrusione di acqua di mare sul microbioma del suolo di mangrovie. Una coltura di arricchimento ha permesso di selezionare un gruppo di microbi che trasformano il PET, aprendo la strada ad applicazioni promettenti.

Mangrovimarina plasticivorans: un batterio rivoluzionario

L'analisi genomica dei consorzi batterici ha rivelato un'importante scoperta: l'identificazione di a nuovo genere batterico battezzato Mangrovimarina plasticivorans. Questo microrganismo si distingue per la capacità di decomporre e trasformare il PET utilizzando enzimi specifici.

In questo batterio sono stati identificati due geni essenziali:

  • Un gene che codifica per le idrolasi del monoidrossietil tereftalato
  • Un secondo gene capace di degradare un sottoprodotto del PET

Questa scoperta segna un progresso significativo nella nostra comprensione della trasformazione naturale del PET. Per la prima volta, i ricercatori hanno dimostrato che un consorzio batterico proveniente dai terreni di mangrovie può trasformare una plastica idrolizzabile ricavata da combustibili fossili.

Dal laboratorio all'applicazione industriale: sfide e prospettive

Alexandre S. Rosadoricercatore senior presso KAUST e capo del MEGBLab, tempera l'entusiasmo: “Questi risultati su scala di laboratorio sono un passo avanti verso la lotta all'inquinamento da plastica e richiedono ulteriori ricerche e sviluppi – come l'ottimizzazione e l'implementazione su larga scala – prima di poter essere applicati praticamente.”

L'approccio del team apre tuttavia prospettive promettenti:

  1. Progettazione di inoculanti microbici per accelerare la degradazione del PET
  2. Sviluppo di cocktail enzimatici specifici
  3. Potenziale applicazione a vari ecosistemi terrestri e acquatici
  4. Identificazione di nuovi microbi o enzimi che degradano la plastica

Questa collaborazione internazionale, avviata nel 2021, coinvolge otto istituzioni sparse in sette paesi. L’obiettivo è progettare consorzi microbici efficienti per la lavorazione della plastica, sia in laboratorio che in ambienti industriali su larga scala.

Fase di ricerca Obiettivo
Selezione delle comunità microbiche Trasformare la plastica nelle mangrovie del Mar Rosso
Studio dell'attività enzimatica Valutare il potenziale degli enzimi appena scoperti

Le indagini continuano, in particolare sulle mangrovie del Mar Rosso, per affinare la nostra comprensione di questi processi biologici ed esplorare il loro potenziale per un'applicazione su larga scala. Questa scoperta apre una nuova strada nella lotta contro l’inquinamento da plastica, combinando ingegnosità scientifica e soluzioni naturali ispirate agli ecosistemi di mangrovie.

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