Difesa dagli asteroidi: la sonda Hera si prepara a intraprendere un viaggio di 11 milioni di chilometri

Difesa dagli asteroidi: la sonda Hera si prepara a intraprendere un viaggio di 11 milioni di chilometri
Descriptive text here
-

Il suo nome è Hera, dal nome della dea greca del matrimonio. Una piccola sonda dal peso di poco più di una tonnellata, appena le dimensioni di una Twingo, che sta per partire per un viaggio di 11 milioni di chilometri, verso l’asteroide Dimorphos. Il suo obiettivo: raccogliere dati al meglio difenderci da possibili collisioni con questi oggetti celesti, ed evitare di finire come i dinosauri.

Per comprendere meglio la missione Hera, sviluppata dall’Agenzia spaziale europea (ESA), dobbiamo tornare indietro di due anni: nel settembre 2022, Dimorphos è il bersaglio della missione Dart (“dart”, in inglese). Questa sonda da 600 kg progettata dalla NASA si blocca di propositoad una velocità di 24.000 km/h, sulla superficie di questo asteroide grande quanto un campo di calcio, per deviarne la traiettoria.

Missione compiuta : mentre Dimorphos, in orbita attorno a un asteroide più grande, Didymos, gira intorno alla sorella maggiore, di 800 metri di diametro, in quasi 12 ore, l’impatto accorcia questa orbita di oltre mezz’ora. “Questa tecnica di deflessione della sonda Dart è una delle più efficaci che si possano utilizzare”conferma Juan-Luis Cano, specialista in difesa planetaria presso l’Agenzia spaziale europea.

L’indagine Hera, dopo due anni di viaggio, tornerà sul luogo del delitto per osservare l’accaduto conseguenze della collisione su Dimorphos, come la dimensione e la morfologia del cratere. “Dart è stato distrutto durante l’impatto, quindi dobbiamo tornare sul posto per capire che forma ha oggi Dimorphos”spiega Ian Carnelli, program manager dell’ESA, l’Agenzia spaziale europea.

Hera lo sarà dotato di 12 strumentiinclusi due “Cube-Sats”, tipi di “i droni, compagni di viaggio che schiereremo vicino all’asteroide, spiega Ian Carnelli. Voleranno molto vicini ed eventualmente atterreranno sulla superficie, e quindi misureranno le proprietà gravitazionali, le proprietà termiche, per capire finalmente come si formano questi asteroidi binari e come possiamo interagire con loro.. Si tratta quindi di sapere con chi abbiamo a che fare, se in un lontano futuro fosse necessario deviare un asteroide per salvare la Terra.

“I mattoni che formavano il sistema solare”

Perché l’altro obiettivo della missione è quello “comprendere la storia del nostro sistema solare“, lo ha spiegato nel 2022 l’astrofisico Eric Laguadec su France Bleu. “Il nostro sistema solare si è formato più di 4,5 miliardi di anni fa. I pianeti, compresa la Terra, si sono formati aggregando piccoli asteroidi. Quindi se vogliamo capire come si è formata la Terra, dobbiamo capire come sono fatti questi asteroidi, (. ..) la struttura di questi mattoni che formavano il sistema solare”.

“Gli asteroidi non sono noiosi sassolini, ma veri e propri mondi geologici con valanghe, crateri, bacini. Ma siamo ancora nella fase in cui stiamo cercando di capire cosa stiamo osservando e il loro comportamento“, aggiunge Patrick Michel, direttore scientifico della missione Hera, ricercatore dell’Osservatorio della Costa Azzurra e specialista in asteroidi. Questi oggetti celesti hanno infatti “un comportamento che sfida la nostra intuizione, poiché il loro ambiente è molto diverso da quello terrestre”, sottolinea l’esperto.

La superficie di Dimorphos, ripresa dalla missione Dart poco prima dell’impatto. ©AFP
NASA

Gli asteroidi sono davvero una minaccia?

“Per il momento stiamo monitorando gli asteroidi e ci rendiamo conto che non ce ne sono potenzialmente pericolosi nel prossimo secolo”, assicura Eric Laguadec. “Il problema è che ci sono centinaia di migliaia di asteroidi di cui non siamo a conoscenza”, continua Juan-Luis Cano, specialista in Difesa Planetaria dell’ESA. “Alcuni potrebbero rappresentare una minaccia, tutto dipende dalle loro dimensioni. Un oggetto di 50 metri che si schiantasse su una città sarebbe un vero disastro. E 50 metri non sono molto grandi” per un asteroide. Senza arrivare a tanto, nel 2013 in Russia, quasiun migliaio di persone sono rimaste ferite dalle conseguenze dell’onda d’urto di una meteora di 15 metri di diametro.

Da qui queste diverse missioni. Hera, che attualmente si trova nei Paesi Bassi, vicino all’Aia, negli hangar del Centro europeo di tecnologia spaziale dove sta effettuando numerosi test, prenderà il suo volo in ottobre dagli Stati Uniti. Arrivo previsto su Dimorphos nel 2026. E nel 2029, il passaggio dell’asteroide Apophis a circa 32.000 km dalla Terra offrirà una nuova opportunità, un “laboratorio naturale”, per lo studio di queste stelle, secondo Patrick Michel. È in preparazione anche una missione per studiare il comportamento di Apophis durante il suo passaggio, senza bisogno di toccarlo visto che sarà visibile da terra.

-

NEXT I 7 consigli di Apple per caricare correttamente il tuo iPhone