Christoph Farkas E
Charlotte Kohler
La modella Stefanie Giesinger, 28 anni, si è persa e ritrovata. Come la scrittura, la terapia e i viaggi da solista l’hanno aiutata nella ricerca.
12 ottobre 2024, 14:22
Pubblicato in
Campus ZEIT n. 5/2024
Riepilogo Riassumere
Questo è uno strumento sperimentale. I risultati potrebbero essere incompleti, obsoleti o addirittura errati.
In un’intervista con ZEIT Campus, Stefanie Giesinger parla della sua infanzia, del lavoro da modella, della sua percezione di sé e della sua crisi. Dopo anni di lotta mentale, ha imparato a superare il dolore e a prendersi del tempo per se stessa. Riflette sulle compulsioni di auto-ottimizzazione, sulla sua identità e sul suo futuro. Oggi è una donna grata e felice che attende con ansia il suo 60esimo compleanno per festeggiare con i suoi cari e ringraziarli per il loro sostegno.
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TEMPO Sede: Stefanie, da bambina, come immaginavi la tua vita da adulta?
Stefanie Giesinger: I miei genitori arrivarono a Kaiserslautern dalla Siberia poco prima che io nascessi. Dovevano sempre lavorare molto e noi non avevamo molti soldi. Ricordo che quando avevo dieci anni ero sdraiato sul letto nella cameretta della mia infanzia ed era come se avessi visto tutta la mia vita in un secondo. Sembra molto spirituale, ma in quel momento sapevo che avrei vissuto una vita simile a quella che conduco oggi. Come modella, in una grande città, viaggiando molto in giro per il mondo. Forse era solo il mondo dei miei sogni che diventava realtà.