Dal 1° gennaio 2025 i costi inerenti all’immatricolazione di un veicolo sono esplosi in diverse regioni del nostro Paese. Un prezzo che è salito notevolmente in Corsica (+59,2%!), ma anche in Normandia (+30,4% nel Grand Est, +25% o addirittura +17,7% in Aquitania). La Drivers’ Defense League mette quindi in dubbio questi prezzi, che sono stati ampiamente rivisti al rialzo: “Tra le motivazioni addotte, il mancato introito dovuto all’esenzione dalla tassa regionale concessa alle auto elettriche. Rendere più costose le carte di circolazione di oltre 6 milioni di persone per permettere ad altre 424.465 di non pagare nulla, dovevamo pensarci!”
Posta semplice fatturata tramite posta raccomandata
Inoltre, continua l’LDC, “ogni carta di circolazione è soggetta ad un’imposta fissa (Y4 sulla carta di circolazione) di 11 euro, corrispondente al costo di produzione e gestione della nuova carta di circolazione”. Questa tassa viene versata all’Agenzia Nazionale dei Titoli di Sicurezza, meglio conosciuta come ANTS. A questa somma bisogna aggiungere la “spesa di trasporto” (Y5 tax) di 2,76 euro, che cade anch’essa nelle tasche di ANTS e corrisponde alle spese di invio del documento di registrazione… tramite posta raccomandata. Solo che, per risparmiare, questo documento viene ora inviato tramite posta ordinariamolto meno costoso!
Un margine indecente
Tuttavia, i costi di spedizione non sono cambiati e, a conoscenza dei paesi meno sviluppati, la loro revisione al ribasso non è all’ordine del giorno. In totale, ogni conducente paga 13,76 € di tasse per ricevere la propria carta di registrazione. Tuttavia, nel marzo 2024, la Corte dei Conti ha pubblicato una tabella in cui abbiamo appreso che i costi di produzione e trasporto di un documento di registrazione ammontano in realtà a soli 4,50 euro a titolo. Un altro motivo di indignazione per i paesi meno sviluppati. “Siamo decisamente lontani dai 13,76 euro che dovremo pagare, osserva Nathalie Troussard. Paghiamo il 205% del prezzo reale e permettiamo ad ANTS di realizzare un utile netto di 9,26€ per tessera…” Pagare la transizione ecologica di una minoranza e arricchire inutilmente un ente statale: un doppio scandalo per l’LDC, che denuncia con veemenza…
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