Domenica 12 gennaio, gli Australian Open si aprono sotto auspici speciali. Raramente il clima del primo grande evento tennistico dell’anno è stato così pesante. E il caldo soffocante dell’estate australiana, questa volta, non è la causa. Sono i casi di doping che appesantiscono l’atmosfera.
È tanto più difficile ignorarli in quanto riguardano i favoriti del torneo, sia maschile che femminile: l’italiano Jannik Sinner, campione in carica, è risultato positivo al clostebol (un anabolizzante) due volte, nel marzo 2024, quando la polacca Iga Swiatek, semifinalista nel 2022, è risultato positivo alla trimetazidina (un trattamento per l’angina), ad agosto.
In entrambi i casi le sanzioni sono state leggere: le dosi rilevate erano minuscole e l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha convalidato la tesi della contaminazione accidentale. La donna polacca ha affermato di essere stata contaminata da un medicinale venduto in Polonia e acquistato per gestire i problemi del sonno legati al jet lag.
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