Autore di una grandissima prima parte di stagione, il terzino destro del PSG Achraf Hakimi è paragonato a Zinédine Zidane in Marocco per il suo carattere calmo e composto pur essendo leader del gruppo.
Questa sera, lo scontro della 32esima finale della Coupe de France vedrà l'RC Lens contro il PSG a Bollaert (ore 21). Luis Enrique non dovrebbe ruotare troppo per l'occasione. Achraf Hakimi dovrebbe quindi essere insediato nel suo ruolo di terzino destro. Il che è tanto più comprensibile dal momento che Le Parisien specifica di essere stato coinvolto nel 20% dei gol della sua squadra dall'inizio della stagione. Mercoledì a Monaco (4-2), è stato ancora una volta molto visibile, colpendo il palo su un tiro-cross e fornendo un assist sul primo gol di Désiré Doué. Una prestazione che rendeva ancora più incomprensibile il fatto che non fosse stato eletto giocatore africano dell'anno…
“Lo Zidane marocchino”
A Parigi come in Marocco, Hakimi è adorato come ha spiegato a Le Parisien l’ex nazionale Atlas Lions Abdelaziz Bennij: “È semplice, Hakimi è l’idolo di tutti nel Paese. Raramente un difensore ha raggiunto questo indice di popolarità. Normalmente sono gli aggressori, i numeri 10, i creatori ad attirare la simpatia del pubblico. Ma lui, al di là del costume da tuttofare che indossa in campo, ha anche questa personalità che seduce. Lo abbiamo visto ai Mondiali, anche alle Olimpiadi, dove è stato un capitano esemplare. Ecco perché tutti lo amano. La sua umiltà, la sua personalità lo rendono un po' come lo Zidane marocchino, un ragazzo allo stesso tempo discreto e capace di lasciare il segno in un gruppo”. Un bel complimento!
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