gabbianoBove è un cane rabbioso perché morde, corre e cede tutta la terra.
A Bove il soprannome non piaceva particolarmente, trovandolo un po’ restrittivo, ma non ce l’ha mai fatta contro l’allenatore che lo aveva reso un vero professionista, dopo una formazione passata quasi tutta alla Roma. Fu lì che incontrò quello che sarebbe diventato uno dei suoi migliori amici: Flavio Cobolli, oggi 32esimo giocatore al mondo dell’ATP dopo aver optato per la pallina gialla. Su Instagram il tennista ha scritto un commovente”Avanti amico mio” quando ancora domenica sera non conoscevamo la gravità del male.
Ma Mourinho è stato licenziato lo scorso gennaio e il minutaggio di Bove ne ha risentito. Soprattutto dopo un’estate in cui la nuova dirigenza sportiva ha messo sul suo cammino innesti costosi (i francesi Le Fée e Koné per 41 milioni). La Fiorentina accusa il colpo e tratta un prestito con riscatto a 10,5 milioni. Opzione che sarebbe diventata obbligatoria se avesse giocato il 60% delle partite. E così sarebbe stato senza la terribile battuta d’arresto di domenica, lui che era indiscutibile titolare.
Ricoverato a Firenze con tante domande in testa
Il futuro dell’ex compagno di squadra di Romelu Lukaku, Mile Svilar, del giocatore dell’Anderlecht Amadou Diawara e del portiere di riserva di Seraing Lillo Guarnieri (nella selezione italiana U16) è oggi molto incerto. L’Italia, traumatizzata da diverse tragedie vissute dai suoi calciatori (tra cui la morte nel sonno del capitano della Fiorentina Davide Astori nel 2018), è molto severa sul controllo sanitario di un giocatore prima di poterlo schierare. Il trasferimento di Kevin Danso è fallito all’ultimo minuto quest’estate a causa di sospetti problemi cardiaci, anche se da allora gioca di nuovo per il Lens.
Oggi Bove è a riposo presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, dove dovrà sottoporsi ancora ad alcuni accertamenti. Molte domande devono attraversargli la mente. Riuscirà a tornare al calcio? E in tal caso dovrà emigrare?
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