Ex giocatore del XV di Francia, Abdelatif Benazzi ha perso giovedì contro Brett Robinson durante le elezioni alla guida del World Rugby. La Federazione internazionale sarà guidata per la prima volta nella storia da un leader del Sud del mondo.
Per due voti. Sconfitto per la sua candidatura tardiva, Abdelatif Benazzi ha dato tutto durante l'elezione alla presidenza del World Rugby. Ma al francese questo non è bastato. Secondo informazioni diffuse da diversi giornalisti specializzati e poi confermate dalla federazione internazionale, l'ex giocatore del XV di Francia ha perso al secondo turno contro Brett Robinson con 25 voti contro i 27 del suo rivale.
“È un immenso privilegio e un grande onore essere stato eletto presidente del World Rugby dai miei colleghi del Consiglio oggi”, ha accolto giovedì il presidente tramite un comunicato stampa condiviso sul sito web dell'ente. “Durante il processo, ho avuto molte conversazioni con i miei colleghi in tutto il mondo e sono stato molto incoraggiato dalla nostra ambizione condivisa di continuare a costruire sulla forza del nostro sport”.
Se Abdelatif Benazzi era testa a testa con il suo avversario alla fine del primo turno (21 voti contro 22 per Robinson), l'australiano ha beneficiato di un maggiore riporto di voti dopo il ritiro dell'italiano Andrea Rinaldo. Dei nove voti ottenuti dal candidato italiano al primo turno, quattro sono andati all'ex nazionale francese e cinque all'ex giocatore dei Wallabies.
Una novità assoluta per l’emisfero australe
Soprannominato dal presidente uscente Bill Beaumont, Brett Robinson ha infatti battuto l'outsider francese. Sostenitore di un rugby più aperto al mondo e dell'integrazione degli altri paesi nel concerto internazionale, Abdelatif Benazzi non è riuscito a raggiungere il 54enne australiano. Se l'ex seconda o terza linea dei Blues ha lottato bene, Brett Robinson dirigerà quindi il destino del rugby per i prossimi anni.
Robinson è un forte sostenitore di diverse riforme normative attualmente in fase di sperimentazione, come la riduzione del tempo necessario per effettuare le trasformazioni o per prepararsi alle mischie e alle rimesse laterali.
Difende anche il cartellino rosso da 20 minuti, che permette ad una squadra il cui giocatore è stato escluso di sostituirlo dopo questo periodo e quindi di non essere più in inferiorità numerica e il cui voto è stato rinviato mentre la Francia si era posizionata in prima linea nell'opposizione a questo cambiamento. in nome della sicurezza dei giocatori. L'elezione dell'australiano costituisce ancora una piccola rivoluzione. Per la prima volta nella storia dell'ovale, il boss del World Rugby viene dall'emisfero australe.
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