A Le Mans sono trascorse quasi sei ore di gara, l’equivalente di un round del WEC… ma solo un quarto dell’evento. Dopo l’acquazzone che ha sconvolto la fine del pomeriggio, la gerarchia in testa ha cominciato a delinearsi con un po’ più di precisione. E se all’inizio abbiamo visto emergere un trio, in realtà è un quartetto!
Regolarmente, tre equipaggi che hanno beneficiato poco prima della buona scelta strategica delle gomme slick sono bloccati sullo stesso programma. E se è ancora la Ferrari #83 a occupare il comando della gara, i distacchi si stanno riducendo con una Ferrari #50 che mantiene la pressione, seguita dalla Porsche #5.
Dietro questo trio osserviamo attentamente il piano insolito portato avanti dalla Toyota n. 8, in particolare con una staffetta offensiva di Brendon Hartley che ci permette gradualmente di guadagnare terreno. La GR010 è stata temporaneamente in testa anche durante i pit stop e si muoveva nello stesso minuto del leader.
Alpine e Lamborghini sofferenti
Da notare che la quarta ora di gara è stata caratterizzata da due brevi neutralizzazioni da parte del Full Course Yellow, il tempo necessario per ripulire i detriti. È arrivata anche qualche goccia di pioggia a seminare il dubbio, ma alla fine il sole lo ha portato via prima di iniziare a tramontare in un cielo pesante.
Ad inizio serata due squadre hanno vissuto momenti difficili. Alla Lamborghini, Daniil Kvyat sulla n. 63 poi Matteo Cairoli sulla n. 19 hanno commesso un errore con le gomme fredde, ma sono riusciti a riprendere il loro viaggio. Inoltre, anche Renger van der Zande ha disputato una manche sulla Cadillac n. 3.
L’Alpino n°35 è stato costretto al ritiro.
Foto di: Alexander Trienitz
Fu all’Alpine che accadde il peggio, quando Ferdinando d’Asburgo dovette abbandonare espressamente l’abitacolo della N. 35 alla curva Arnage, a causa di un guasto al motore in una colonna di fumo. Successivamente, il n. 36 è stato spinto sul suo cavalletto e la copertura del motore è stata rimossa per funzionare per diversi minuti…
Sono state penalizzate la Porsche n.4 e la Toyota n.7, la prima per un contatto causato da Mathieu Jaminet, che ha mandato in testacoda la Lamborghini Iron Dames nelle curve della Porsche. La seconda per il mancato rispetto di una procedura Slow Zone. Per la Porsche il conto è stato più pesante del previsto, poiché è stato necessario sostituire la vettura danneggiata nell’incidente, facendo perdere alla numero 4 oltre tre minuti.
La classifica alle 21:50
# | Squadra | Torri | Fermate | |
---|---|---|---|---|
1 | 83 | AF Corsica | 93 | 7 |
2 | 50 | Ferrari AF Corsica | 93 | 7 |
3 | 5 | Porsche Penske Motorsport | 93 | 7 |
4 | 8 | Toyota Gazoo Racing | 93 | 9 |
5 | 51 | Ferrari AF Corsica | 93 | 9 |
6 | 7 | Toyota Gazoo Racing | 93 | 10 |
7 | 12 | Hertz Team JOTA | 93 | 8 |
8 | 2 | Cadillac Racing | 93 | 9 |
9 | 6 | Porsche Penske Motorsport | 93 | 9 |
10 | 311 | Whelen Cadillac Racing | 93 | 9 |
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